Milan, che peccato. Quel rigore all’Arsenal è uno scandalo
Non è bastato giocare bene e mettere in difficoltà l'Arsenal. Non è servito a nulla trovare il gol dell'1 a 0 nel primo tempo, che avrebbe dovuto dare il coraggio necessario alla squadra per cercare il colpaccio nella ripresa. Il Milan saluta l'Europa League e torna a casa pieno di rimpianti: per la gara d'andata, per il clamoroso errore dell'arbitro sul rigore del pareggio e per l'errore di Donnarumma che ha regalato il 2 a 1 decisivo per il passaggio del turno, prima della terza rete di Welbeck. Se è vero che il primo obiettivo stagionale rossonero è volato via sul manto erboso dell'Emirates, è altrettanto vero che anche a Londra il Milan ha dimostrato di essere in salute e di aver ormai assimilato un'identità di gioco ben definita. A questa squadra, però, continua a mancare un vero bomber. E questo non è un problema da poco.
L'errore clamoroso dell'arbitro
Serve un'impresa al Milan dopo la sconfitta dell'andata. Gattuso lo sa e sceglie di andare all'assalto dell'Arsenal con il 4-4-2: lo stesso modulo che ha aiutato la squadra ad uscire da Marassi con tre punti. C'è Andrè Silva di fianco a Cutrone, e il portoghese si divora subito una grande occasione dopo 40 secondi. L'inizio dell'Emirates sembra la fotocopia dell'incipit già visto a San Siro. I rossoneri partono meglio, arrivano con facilità ai 25 metri dei Gunners ma faticano a concludere. L'Arsenal non ha fretta: attende, riparte e si fa pericoloso con Welbeck prima della mezzora con una botta da dentro l'area che Donnaruma disinnesca.
Al 35esimo il Milan passa con merito. Calhanoglu si accentra e sorprende Ospina dai 25 metri con un destro terrificante. Una gioia che dura troppo poco e che autorizza tutti gli italiani che criticano il Var a fare un mea culpa. Dopo tre minuti dal vantaggio milanista, un clamoroso errore arbitrale manda infatti Welbeck sul dischetto per il rigore del pareggio. Milan beffato e negli spogliatoi con il morale a terra.
La papera di Gigio
La ripresa regala spettacolo sin dalle prime battute. Il Milan soffre il fraseggio inglese, rischia in un paio di circostanze, ma risponde con azioni offensive di una certa pericolosità: la più clamorosa con Cutrone che, servito da Andrè Silva, sfiora il palo con una bella girata al volo. Spaventato dall'occasione della punta rossonera, l'Arsenal torna a mettersi dietro e a ripartire in contropiede: un paradosso per una squadra che avrebbe dovuto fare la partita. Gattuso ridisegna il Milan a 20 minuti dal termine. Dentro Kalinic e Bonaventura, al posto di Cutrone e Calhanoglu.
Come spesso accade in partite come queste, sono i dettagli ad essere determinanti. Un errore dell'arbitro, ma anche un errore di un portiere. La papera arriva purtroppo nell'area rossonera e a commetterla è Donnarumma: colpevole di un goffo intervento su una conclusione da fuori di Xhaka. Nonostante il discorso qualificazione ormai compromesso, il Diavolo se la gioca fino alla fine con orgoglio e buone trame di gioco, anche se nel finale incassa pure il terzo gol ancora con Welbeck. L'Arsenal vince e vola ai quarti. Il Milan esce a testa alta ma non può non ripensare alla sconfitta di San Siro, perché è lì che si è giocato (male) la qualificazione.