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Milan, Bonucci: “La finale di Coppa Italia sia una grande festa di calcio”

Oggi capitano del Milan, l’ex difensore racconta un aneddoto nell’incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “L’incontro con un ragazzo affetto dalla sindrome di Dowm mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori che incarnano il nostro sport”.
A cura di Maurizio De Santis
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Fino alla fine. Anzi, in questo caso fino alla finale… il motto che Leonardo Bonucci aveva fatto proprio nei suoi anni alla Juventus adesso lo accompagnerà anche nel big match di mercoledì sera. Appuntamento alle ore 21, allo stadio Olimpico quando andrà in scena l'ultimo atto del torneo tricolore (diretta tv e in streaming su Rai Uno): per il difensore rossonero e della Nazionale sarà l'ennesimo confronto da ex dopo aver addirittura segnato ed esultato davanti agli ex tifosi (che lo avevano accolto con bordate di fischi).

 Noi e la Juventus abbiamo il dovere di celebrare la grande festa del calcio – ha ammesso il capitano rossonero -. Il Milan farà la sua parte e per esperienza diretta lo farà anche la Juventus. Troppo spesso si perdono di vista le reali finalità di questa disciplina, godiamoci la festa e facciamo divertire i milioni tifosi che ci guarderanno.

L'omaggio di Milan e Juventus al Capo dello Stato, Sergio Mattarella
L'omaggio di Milan e Juventus al Capo dello Stato, Sergio Mattarella

Nel messaggio letto dinanzi al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, Gigi Buffon ha fatto leva su valori come impegno e lealtà. Bonucci ha raccontato un aneddoto personale, augurandosi che la sfida di domani sera sia "solo una grande festa di sport".

Ringrazio lei e tutti i presenti, compresi i miei avversari per i quali nutro ancora un grande affetto – ha aggiunto Bonucci nel ricordare il proprio passato bianconero -. Voglio raccontare un episodio che mi ha colpito in questo ultimo weekend. Ho avuto il piacere di conoscere Ermanno, un ragazzo di vent'anni affetto da sindrome di Down, che ha voluto partecipare con dolcezza e commovente spontaneità a Milan-Verona. Quando ci siamo incontrati non ha mai pronunciato la parola partita – ha spiegato il calciatore -. Per lui è stata solo una festa, mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori che incarnano il nostro sport.

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