Milan ai thailandesi per un miliardo di euro
Un pre-accordo per la cessione del 30% del Milan. Un'operazione – per adesso – da 300 milioni di euro con in calce la firma del presidente, Silvio Berlusconi, per accogliere in seno al club rossonero un importante magnate thailandese, l'uomo doro di Bangkok. E questo sarebbe solo il primo passo verso l'acquisizione del pacchetto di maggioranza della società. Strategia dilazionata nel tempo, scandita a tappe e dalla pista di carta (e soldi) che prende piede da una banca d'affari di livello mondiale. E' lì che c'è il cuore di una trattativa che potrebbe ridare slancio al blasone milanista, soprattutto adesso che la costruzione del nuovo stadio – entro il 2019 in zona Portello, laddove sorge anche la nuova sede – e gli architetti del business plan hanno gettato le basi per incrementare asset patrimoniali e introiti.
A rilanciare la notizia è il quotidiano La Repubblica che cita anche garanzie da parte di un istituto di credito tanto importante quanto molto noto. Da un terzo del Milan fino al controllo totale: un piano da un miliardo di euro da realizzare nel giro di 3 anni e finanziato di pari passo al graduale passaggio di consegne al vertice della dirigenza. Manna dal cielo per le finanze che riuscirebbero così a sgravarsi di un'esposizione debitoria di 256 milioni di euro. Cosa avvantaggerebbe il mecenate thailandese rispetto ad altri competitor (i cinesi del Gruppo Wanda, gli stessi che hanno comprato i diritti del calcio italiano)? Nella bozza d'accordo ci sarebbe una sorta di diritto d'esclusiva per l'acquisto della maggioranza del Milan. Offerta potenziale che, allo stato dei fatti, sembra avere una corsia preferenziale e tempi di realizzazione abbastanza serrati. I nuovi (possibili) soci (e proprietari futuri) del Milan arriveranno in Italia entro la prossima settimana per discutere dell'affare.
L'ingresso di nuovi investitori segna la fine dell'era Berlusconi? Dal punto di vista delle cariche dirigenziali, almeno per adesso, l'ex Presidente del Consiglio resterebbe in qualità di massimo dirigente mentre sua figlia, Barbara, verrebbe confermata alla guida del settore strategico dell'area marketing. Differente, invece, sarebbe la posizione dell'attuale ad, Adriano Galliani.
La smentita del Milan in un comunicato. "Premesso che da parte di vari soggetti è stato mostrato interesse per partnership con Fininvest relative al Milan, Fininvest smentisce categoricamente che esistano colloqui di qualche concretezza e tantomeno preaccordi scritti o ‘incontri decisivi' in agenda".