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Mijatovic rivela: “Ho fatto perdere a Di Livio un miliardo di lire”

L’ex attaccante del Real Madrid, decisivo nella finale di Champions League contro la Juventus nel maggio 1998, ricorda quel gol rimasto nella memoria di tutti i tifosi: “Quella palla quasi non voleva entrare, fu un diagonale millimetrico”. E il premio pattuito da tutti i giocatori bianconeri con la società andò in fumo.
A cura di Alberto Pucci
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20 maggio 1998, una data che nessun tifoso della Juventus ha mai dimenticato. Prima della delusione di Manchester, il popolo bianconero pianse per la finale di Champions League giocata ad Amsterdam davanti al Real Madrid di Pedrag Mijatovic: l'autore del gol che fece crollare la squadra di Marcello Lippi. A distanza di anni, in occasione di una lunga intervista concessa al quotidiano spagnolo "As", l'ex attaccante è infatti tornato a parlare di quella magica serata olandese svelando anche un divertente siparietto con Angelo Di Livio.

"Quando ho lasciato il Real e mi sono trasferito alla Fiorentina – ricorda Mijatovic – Di Livio mi accolse ridendo e dicendomi che gli avevo fatto perdere un miliardo di lire". Il premio pattuito da tutti i giocatori bianconeri con la società, andò infatti in fumo dopo la zampata del giocatore montenegrino.

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Il ricordo di Mijatovic

Da Magath e Shevchenko a Neymar, passando dai bomber madridisti di ieri e di oggi. Le delusioni europee della Juventus, hanno tutte un nome e un cognome e ancora oggi fanno penare il grande popolo della vecchia signora. "Quella di Amsterdam fu una rete particolare – ha continuato Mijatovic – Fu l’unica che misi a segno in tutta la competizione dopo aver giocato tutte le partite. Quella palla quasi non voleva entrare, fu un diagonale millimetrico. Eravamo un grande gruppo, tutti buoni amici. Avevamo fame di successi e la vittoria della Champions League fu la felice conclusione della nostra stagione".

A guidare quella squadra magica, che poteva contare su una rosa pazzesca, c'era l‘attuale tecnico del Bayern Monaco Jupp Heynckes: "Era ed è un grande allenatore e abbiamo imparato tanto da lui – ha concluso Mijatovic – Voleva giocatori con grinta, che non mollavano mai. Professionale fino alla fine, sapeva che dopo Amsterdam non avrebbe continuato sulla panchina del Real".

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