Mihajlovic: o Coppa Italia o esonero. Parola di Silvio Berlusconi
Per Sinisa Mihajlovic l'ultima spiaggia si chiama Coppa Italia e c'è anche una data che segnerà nel bene o nel male il destino del tecnico serbo sulla panchina rossonera: 21 maggio 2016. Il giorno della finale a Roma, contro la Juventus, per il trofeo nazionale che per Mihajlovic potrebbe significare riconferma. O esonero, come è nelle idee di un Silvio Berlusconi che ha già dato il via ai summit per il successore. In un clima tornato teso a seguito del brutto pareggio contro il Chievo che ha fatto ammainare le vele nel tragitto verso il miraggio Champions, condannando il Milan all'ennesima stagione sotto tono.
A confermare che qualcosa si sia definitivamente rotto – e che forse qualche crepa l'ha avuta sin dall'inizio – sono state le ultime parole del presidente del Milan a Radio Rai dove ha confermato tutto il proprio fastidio per una situazione oramai insostenibile: risultati discontinui, gioco che non piace, scelte tecniche differenti. Oltre ad un feeling umano, ancor prima che professionale, che non vi è mai stato tra Berlusconi e Mihajlovic, due personalità spiccate che spesso non hanno perso occasione per punzecchiarsi. A discapito degli obiettivi prefissati, tutti sfuggiti di mano.
Ed è per questo che adesso la finale di Roma diventa determinante per il futuro dell'allenatore: "Se Mihajlovic resta ancora sulla panchina del Milan? E' prematuro parlarne ora, dipenderà sicuramente da come conclude la stagione". Frecciata che colpisce il bersaglio, il nocciolo del problema, per il presidente. E così se la cena con Brocchi ha già fatto discutere – e tanto – la stampa sul probabile inserimento dell'attuale tecnico della Primavera in prima squadra, si sta scatenando un nuovo toto-tecnico.
Non solo Brocchi – insieme a Marcello Lippi nella doppia veste di guru e direttore tecnico – ma anche altre piccole o grandi scommesse. C'è Roberto Donadoni che tanto bene sta facendo in quel di Bologna dove ha risollevato una squadra e un ambiente che erano partiti con lo spettro della retrocessione incollato alle maglie e oggi possono vantare una classifica più che dignitosa. Ma c'è anche Di Francesco, allenatore del Sassuolo, del patron Squinzi gran tifoso del Milan. In Emilia ha dimostrato di lavorare bene e soprattutto di sapersi confermare ad alti livelli: gioco, giovani, entusiasmo e spettacolo. Tutti ingredienti che a Berlusconi piacciono assai.