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Mihajlovic: “Juve-Milan non è decisiva. Parigi? La paura non ci deve travolgere”

Il tecnico alla vigilia del match contro i bianconeri ha richiamato tutto l’ambiente e la stampa ad un maggiore equilibrio nei giudizi.
A cura di Marco Beltrami
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Un esame di maturità importante per il Milan. La formazione di Mihajlovic nell’anticipo della 13a giornata di Serie A scenderà in campo allo Juventus Stadium contro i campioni d’Italia. La casa bianconera sarà blindata dopo gli attentati di Parigi che hanno fatto tornare alla memoria all’allenatore serbo, terribili ricordi: “In questi momenti bisogna essere uniti, quanto successo a Parigi è stata una cosa tremenda, siamo tutti vicini al popolo francese. E' una guerra, ma una guerra strana. Rispetto a quella che ho vissuto io nella ex Jugoslavia è una guerra diversa. Là sapevi chi ti attaccava. Dobbiamo essere forti e non farci travolgere dalla paura, ma so che non è facile. Quando c'erano i bombardamenti in Serbia ricordo che avevano distrutto tutti i ponti e ne era rimasto uno solo per passare da una parte all'altra di Belgrado e tutti sono rimasti su quel ponte, c'erano sempre concerti, si portavano anche i bambini, nella speranza che quel ponte non venisse bombardato e così è stato”.

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In conferenza stampa l’allenatore è tornato poi a parlare di calcio giocato, con Juve-Milan che a suoi giudizio non sarà determinante per la corsa Champions o lo scudetto: “Sfida decisiva? Non credo. Sappiamo che è una partita importante, ma non è questione di vita o morte. Sappiamo che la Juve è in ripresa, è una squadra forte ma abbiamo tutte le qualità, fisiche e mentali per giocarcela alla pari e cercare di vincere. Vale per il prestigio, per la classifica, ma non è vero che chi perde sarà escluso dalla lotta per la Champions. Il campionato è lungo. Se giochiamo come sappiamo possiamo mettere in difficoltà la Juve perché abbiamo qualità fisiche, tecniche e mentali”.

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Dopo la bella vittoria in casa della Lazio, i rossoneri sono stati bloccati sullo 0-0 in casa contro l’Atalanta. Mihajlovic ha un appunto da fare a tutto l’ambiente, giudizi della stampa compresi: “E’ strano se il Milan vince, doveva vincere meglio; se perde, lo attende una partita decisiva. In fondo nelle ultime cinque partite abbiamo conquistato 11 punti: meglio di noi hanno fatto solo Napoli e Roma. Quindi se teniamo questa media fino al termine del campionato credo che potremo essere tra i primi. Il pareggio con l’Atalanta non è una catastrofe. E i complimenti di Berlusconi alla squadra di Reja dopo la partita non mi danno alcun fastidio: il presidente ha dato una grande dimostrazione di fair-play”.

Diversi i dubbi di formazione, a partire dall’attacco. In porta invece ci sarà certamente Donnarumma che troverà di fronte, il mito Buffon: “Bacca? Rispetto all’ultima sosta Carlos è tornato dalla Colombia dodici ore prima e oggi lo valuterò. Buffon e Donnarumma? Gigi potrebbe essere suo padre. Donnarumma si troverà davanti un mito. Ha tutte le qualità per essere il degno erede di Buffon, ma deve lavorare tanto”.

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