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Mihajlovic: “Caro Gigio, resta al Milan. Per crescere e per riconoscenza”

Il tecnico serbo lo lanciò quand’era ancora un ragazzino di 16 anni oggi gli dà un suggerimento: “Può diventare un campione ma non ha bisogno di correre… La sua situazione andava gestita meglio da entrambe le parti”.
A cura di Maurizio De Santis
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mihajlovic donnarumma

Sinisa Mihajlovic mai ha avuti dubbi sulle qualità di Gianluigi Donnarumma. Non esitò a spedire dietro le quinte Diego Lopez, l'ex portiere del Real Madrid, per consegnare al ragazzo di Castellammare di Stabia, appena sedicenne, la responsabilità di indossare la maglia di titolare. E ‘Gigio' ripagare la fiducia dell'allenatore nella maniera migliore disputando una bella stagione (2015/2016). Allora era un giovanotto alle prime armi e circondato dalla perplessità dell'ambiente, oggi è uomo mercato, fenomeno conteso, calciatore capace di spaccare la tifoseria rossonera, far litigare il proprio agente – Raiola – e parte della dirigenza milanista, ricevere i complimenti da parte del presidente blancos Florentino Perez. Ne ha fatta di strada Donnarumma accorciando le distanze in breve tempo. Troppo in fretta secondo il tecnico serbo che, intervistato a Sky Calciomercato, gli ha dato un consiglio… un suggerimento alla sua maniera, una sorta di carezza in un buffetto:

Gigio è fortissimo, ma è ancora un ragazzino di 18 anni – ha ammesso Mihajlovic, oggi tecnico del Torino -, ha ancora tanti anni di carriera davanti e può crescere notevolmente fino a diventare un campione. Farlo in una società dove tutti gli vogliono bene lo avrebbe potuto aiutare. Non c’è bisogno di correre…

La rottura e il mancato rinnovo, le voci su un possibile riavvicinamento delle parti, infine la contestazione arrivata fino in Polonia quando nella porta di ‘Dollarumma' (come ribattezzato ironicamente dai tifosi più intransigenti) vennero lanciati dollari finti: sono gli ultimi istanti della vicenda che ha animato questi giorni e sulla quale ancora non è stata messa la parola fine. Mihajlovic completa il proprio pensiero al riguardo.

Fossi stato in Donnarumma sarei rimasto ancora un po’ al Milan, sia per riconoscenza sia per una questione di crescita – ha concluso il tecnico -. E poi penso che il Milan gli abbia offerto un ricco rinnovo. Ora si è creata una situazione difficile, ha metà Italia contro: questo può essere un freno per la sua crescita. In generale penso che la situazione andava gestita meglio da entrambe le parti.

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