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Miccoli intercettato: “Quel fango di Falcone”

Il calciatore nei guai per i presunti rapporti con Mauro Lauricella, figlio del boss latitante.
A cura di Maurizio De Santis
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Fabrizio Miccoli, ex capitano rosanero, è di nuovo nell'occhio del ciclone per un'indagine svolta dalla Procura della Repubblica di Palermo: oggetto dell'inchiesta i presunti rapporti tra il calciatore e Mauro Lauricella, figlio di un boss latitante e sotto controllo da tempo. Dalle intercettazioni telefoniche analizzate, durante le conversazioni, l'attaccante pugliese avrebbe usato il termine ‘fango' riferendosi al magistrato ucciso dalla mafia, Giovanni Falcone. Nel dossier a carico del giocatore ci sarebbe un dialogo in cui sia lui sia il figlio del boss avrebbero dato appuntamento a un altro amico così: "Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone".

Le reazioni. Rabbia e sdegno della sorella del magistrato assassinato a Capaci: "Non ho aggettivi per qualificare Miccoli, ritengo che non valga nemmeno la pena di spendere una parola – ha ammesso – . Che una persona dello sport che ha partecipato alle Partite del Cuore, quando dedicava i suoi gol proprio a Falcone e Borsellino, si esprima in quella maniera è inqualificabile. Si vede che preferisce i boss alla legalità. Scarsissima sensibilità: era meglio non partecipare a quelle manifestazioni".

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