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Messico, la stampa attacca Maradona: “È solo una figurina, avrebbe bisogno di cure”

Dopo i toni festanti dei tifosi e dei follower del Dorados de Sinaloa è arrivato un durissimo attacco da parte del Universal, popolare quotidiano nazionale, che si è scaglia contro l’argentino con un editoriale dai toni molto forti: “È solo una persona che ha bisogno di aiuto, dovrebbe pensare a curarsi”.
A cura di Vito Lamorte
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L'arrivo di Diego Armando Maradona in Messico ha portato le prime reazioni negativo nello stato dell'America Centrale dopo la grande accoglienza e le belle parole che gli aveva riservato il Dorados de SinaloaEl Pibe de Oro, si sa, è un personaggio più unico che raro nel suo genere e riesce ad essere divisivo in ogni situazione e se i follower della squadra di Culiacàn sono impazziti, l'Universal, popolare quotidiano nazionale, si è scaglia contro l'argentino con un editoriale dai toni forti: Gerardo Velazquez de Leon ha bocciato senza mezzi termini la scelta della dirigenza dei Dorados titolando "Il drogato che dirigerà nel calcio messicano" e oltre a qualificare il ricco stipendio da 150mila dollari al mese come "una mancanza di rispetto nei confronti di tecnici già affermati", ha etichettato Maradona come "una semplice figurina buona a vendere biglietti e gettare fumo negli occhi, ma senza la minima idea di cosa fare".

Se non fosse bastato quanto già scritto, l’editoriale di Velazquez si fa ancora più duro e sentenzia in maniera pensante nei confronti di Diego, definendolo "malato e drogato che avrebbe bisogno di pensare prima di tutto a curarsi, perché costituisce un pessimo esempio. Durante il Mondiale in Russia ha dato spettacolo esibendosi in atteggiamenti e situazioni deplorevoli".

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Maradona: Felice per questa opportunità

Oltre alla bella campagna social organizzata dal club messicano, Diego Armando Maradona ha annunciato il suo imminente arrivo in Messico con un video e un messaggio su Instagram corredato da un’immagine di repertorio che lo ritrae ai tempi in cui vinse il mondiale in terra azteca nel 1986: "Felice per questa opportunità e contento di tornare nella patria che mi vide conquistare il titolo di campione del mondo".

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