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Messico: il terremoto ‘spacca’ l’Azteca, lo stadio che ha scritto la storia dello sport

Il violento sisma che ha squassato il Messico ha causato danni anche all’impianto che nel ’68 ospitò le Olimpiadi di John Carlos e Tommie Smith, atleti americani divenuti icona della protesta antirazzista per quei pugni protesi verso il cielo. Nel 1970 l’Italia giocò e vinse la partita del secolo (4-3) contro la Germania. Fu all’Azteca che Maradona inventò il gol del secolo e con la mano de dios dette un segno di pace all’Inghilterra.
A cura di Maurizio De Santis
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Lo stadio Azteca di Città del Messico spaccato in due. Si presenta così lo storico impianto dopo il violento terremoto di magnitudo 7.1 che ha squassato il Paese. Le immagini dal vivo fanno accapponare la pelle: gli spalti tremano e quasi cedono alla furia che arriva dalle viscere della terra e si fa largo in superficie. Il giunco che tiene uniti pezzi della struttura ha evitato che le gradinate si strappassero, crollando come accaduto ad altri edifici abbattuti dalla forza devastante del sisma. Una crepa profonda s'è aperta tra le tribune, uno squarcio sulla storia dello sport che lì, in quel catino da 105 mila spettatori inaugurato nel 1966, ha scritto pagine indimenticabili.

La partita del secolo. E' su quel rettangolo verde che nel 1970 l'Italia della staffetta Gianni Rivera/Sandro Mazzola e del ‘rombo di tuono' Gigi Riva giocò la ‘partita del secolo' contro la Germania battuta per 4-3 ai supplementari dopo il pareggio (1-1) al 90°. Fu una delle gare più emozionanti, belle ed epiche che sublimò nella maestosità del Brasile di O Rey Pelé campione del Mondo.

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Pugni verso il cielo. Due anni prima (1968) i pugni protesi verso il cielo di John Carlos e Tommie Smith divennero l'icona della lotta al razzismo. Entrambi sul podio col capo chino e con la forza della dignità, dei propri diritti stretta in una mano: urlarono in faccia al mondo intero la protesta, la rabbia legittime degli afro-americani per la segregazione che in un angolo d'America – secondo una legge vigente in Virginia e poi dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema – portò all'arresto di una donna di colore.

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Quale era il reato che aveva commesso: in autobus s'era rifiutata di sedersi al suo posto, quello destinato ai ‘neri' in fondo al pullman, occupando invece lo scranno destinato ai ‘banchi'. Era la metà degli Anni Quaranta ma la strada dell'eguaglianza, fino alla liberazione di Mandela, avrebbe incontrato ancora altri ostacoli lungo il proprio cammino.

La mano de dios e il gol del secolo. Coppa del Mondo del 1986, l’Argentina affronta l’Inghilterra ai quarti di finale proprio nello stadio Azteca: l'ex Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, riscrive la storia del calcio con una giocata da cineteca, il ‘gol del secolo', poi si beffe della ‘perfida albione' con un tocco di mano che lascia di sasso Shilton. E sarà ancora allo stadio Azteca che in finale la Germania – sconfitta per 3-2 – dovrà inchinarsi all'ex fuoriclasse dell'Albiceleste. Da Pelé a El Diez, pezzi di storia in quella ferita profonda.

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