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Messi ucciso e Neymar col boia: così l’Isis minaccia ancora l’Europa

L’organizzazione terroristica sceglie ancora una volta due simboli del calcio europeo per minacciare attentati anche in occasione del Mondiale di Russia 2018.
A cura di Maurizio De Santis
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Messi è stato giustiziato e giace a terra esanime. Accanto al suo cadavere c'è la bandiera nera dell'Isis. Alle spalle della salma c'è un militante dell'organizzazione terroristica: ha il volto completamente coperto, una mano poggiata su un altro prigioniero speciale che sta per essere giustiziato. Si tratta di Neymar, l'ex calciatore del Barcellona, la stella del Brasile e del Paris Saint-Germain, un altro simbolo del mondo occidentale scelto per allungare l'ombra della minaccia sul Mondiale di Russia 2018. Piange e implora perdono, così appare l'ex Santos che sta per essere ammazzato dal boia degli infedeli.

Deschamps ‘nemico di Allah'

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere con la propaganda che sceglie immagini ad alto impatto emotivo per alimentare la paura nei Paesi che ha messo in cima alla mappa dei propri attacchi. In un fotomontaggio apparso nei giorni scorsi in Rete e segnalato su Twitter l'ex centrocampista della Juventus, Didier Deschamps, attuale commissario tecnico della Francia, è seduto e ammanettato mentre, con indosso la classica tuta arancione riservata ai prigionieri, c'è qualcuno che gli punta una pistola alla tempia. "Nemico di Allah", così viene definito nell'immagine l'allenatore in procinto di essere torturato.

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Il fotomontaggio con Messi che piange sangue

Lionel Messi è stato preso di mira già in un'altra occasione. Pochi giorni fa, infatti, il cinque volte Pallone d'Oro blaugrana era finito in un manifesto di minaccia relativo alla Coppa del Mondo in programma nell'estate prossima in Russia. L'argentino, trascinatore dell'Albiceleste (decisiva la sua tripletta per la qualificazione al Mondiale) è stato ritratto dietro le sbarre e in lacrime, col visto rigato dal sangue. Un'immagine associata a un'altra foto nella quale compare un combattente dell'Isis che, con una bomba ai propri piedi, osserva lo stadio della finale dei prossimi Mondiali a Mosca: "Nemici di Allah in Russia, giuro che il fuoco dei nostri soldati vi brucerà", è lo slogan scritto i russo e in inglese.

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