Messi, ricorso contro la squalifica: “Non ho insultato nessuno”
Leo Messi passa al contrattacco: l'attaccante del Barcellona e della Nazionale argentina non ci sta, e dopo la maxi-squalifica di quattro giornate rimediata dopo i presunti insulti ad un assistente dell'arbitro al termine del match vinto 1-0 contro il Cile, prepara il ricorso. La speranza è che possa ottenere una riduzione della pena che gli permetta di giocare almeno tre partite: ne mancano quattro, infatti, alla fine del girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali del 2018 in Russia.
La prima giornata di squalifica è stata già scontata contro la modesta Bolivia, già eliminata e penultima nel girone: e ciò nonostante, i boliviani si sono imposti per 2-0 sulla Seleccion, che ora vede seriamente compromesse le proprie possibilità di qualificazione. Decisivi i prossimi match contro Uruguay, Peru, Venezuela ed Ecuador. In almeno tre di essi, Leo Messi spera di esserci. Ma bisognerà convincere la commissione disciplinare internazionale, notoriamente ferrea su questi argomenti.
"Non ho insultato l'assistente, nella concitazione del momento ho parlato solo all'aria", avrebbe spiegato l'argentino nel suo ricorso, come riportato dal quotidiano sudamericano "La Nacion". Una spiegazione singolare e leggera, che potrebbe non convincere la commissione. Nelle prossime settimane arriverà il verdetto, ma in casa Argentina c'è molto scetticismo. Inoltre, la sconfitta contro la Bolivia avrebbe ulteriormente incrinato i rapporti nello spogliatoio, dove sarebbe in discussione lo stesso commissario tecnico Bauza. Il prossimo impegno, il prossimo 31 agosto, vedrà l'Argentina scendere in campo contro l'Uruguay: quasi certa l'assenza della Pulce, che spera invece di esserci per il rush finale contro Venezuela, Perù ed Ecuador. Sperando possa bastare per ottenere il pass per Russia 2018.