Messi racconta l’infortunio: “Paura passata, ho temuto il peggio”
Il volto è disteso, la paura è passata. A meno di ventiquattrore dallo scontro di gioco con Artur del Benfica, Lionel Messi racconta le sensazioni di quel momento. Il contatto col portiere, la torsione del ginocchio sinistro e quella fitta di dolore che aveva fatto spaventare tutti: calciatore, compagni di squadra, staff tecnico e societario, tifosi sugli spalti. A tranquillizzarli è proprio la "Pulce" che, stamattina ha ammesso di star bene, e oggi pomeriggio, complice la partecipazione a un evento pubblicitario della Turkish airlines, ha ripercorso l'incidente in Champions. "Ho temuto il peggio", parole che testimoniano lo sconforto che l'ha assalito in quel frangente. Lui a terra, gli altri intorno a sincerarsi delle sue condizioni fino all'arrivo della barella e al trasporto in ospedale.
Rewind. "Sto meglio di ieri, non posso ancora dire se domenica sarò in campo, dipende da come evolverà la contusione", ha aggiunto il fuoriclasse del Barcellona a una sola rete dal record di marcature in un anno solare realizzato nel 1972 dal tedesco Gerd Muller. "Ho sentito un forte dolore, in quei momenti uno pensa al peggio e di dover stare per molto tempo lontano dai campi. Ho pensato che sarebbe stato l'ultimo pallone che avrei toccato per molto tempo – sottolinea Messi che oggi ha lavorato in palestra senza forzare -. Poi nello spogliatoio i medici hanno scartato l'ipotesi di una grave lesione e mi sono sentito molto più tranquillo". Barcellona, squadra forte anche senza di lui. "Con me o senza di me, ci sono giocatori nello spogliatoio che non avrebbero comunque fatto pesare la mia assenza – conclude l'argentino che poi torna a parlare del record di gol di Muller, a quota 85-. "Certo, sarebbe bello. Ci sono vicino (84, ndr) e ci proverò". Quanto all'infortunio ha poi aggiunto. "Poteva capitare in allenamento come durante una partita qualsiasi. Quando giochi c'è sempre il rischio di farsi male".