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“Messi mi ha salvato la vita”, la rivelazione dell’ingegnere rapito in Nigeria

Un 28enne argentino è stato rapito nel Paese africano e ha cercato di calmare i suoi rapitori urlando il nome del fenomeno del Barcellona.
A cura di Marco Beltrami
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Il triplete con il Barcellona, e l'eventuale Copa America con l'Argentina potrebbero non essere gli unici successi stagionali per Leo Messi. La pulce può vantare anche il "premio" ben più importante di aver salvato, involontariamente, la vita di una persona. E' quello che trapela da una storia davvero curiosa, ovvero quella di Santiago Lopez Menendez, il giovane ingegnere argentino rapito nei giorni scorsi in Nigeria. Il 28enne che è stato rilasciato e si trova presso l'ambasciata del suo Paese ha chiesto a suo fratello George di rilasciare un messagio alla stampa e in particolare al quotidiano Clarin: "Dite grazie a Messi, è lui che mi ha salvato". Lopez Menendez ha infatti raccontato che durante la prigionia, i suoi carcerieri non parlavano inglese e ha avuto molta difficoltà a spiegare che lui fosse argentino. A tal proposito dopo aver incassato anche delle percosse, ha deciso di urlare il nome del fenomeno argentino: "Messi, Messi, Messi!". In questo modo i rapitori hanno compreso la sua nazionalità e hanno utilizzato con lui metodi meno violenti, visto che in precedenza credendo che fosse americano non avevano lesinato in termini di violenza.

Santiago è stato rilasciato dopo che la società per cui lavorava ha pagato una sorta di riscatto. Nei lunghissimi 3 giorni nelle mani dei rapitori, l'ingegnere è stato picchiato e non ha mangiato quasi nulla. Una situazione che ha costretto gli addetti ai lavori a sottoporlo ai controlli del caso, appena tornato sano e salvo. Ora Santiago vuole solamente tornare in Argentina, per dimenticare questa bruttissima esperienza pur continuando magari a lavorare sullo sviluppo di colture di mais e soia. E chissà se nel suo futuro non ci sia anche un incontro con quel Messi che seppur involontariamente gli ha salvato la vita.

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