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Messi in condizioni precarie, il calvario della Pulce dura da cinque mesi

Il rendimento e l’errore dal dischetto in finale di Supercoppa con l’Atletico Madrid confermano il momento difficile del campione argentino.
A cura di Maurizio De Santis
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Momento difficile per Leo Messi, apparso giù di tono anche nella finale di ritorno di Supercoppa di Spagna contro l'Atletico Madrid. L'errore commesso dal dischetto all'88' (quando il match era ancora sullo 0-0 e il risultato in bilico) ha aggiunto ulteriore pathos agli ultimi spiccioli dell'incontro. L'argentino è in condizione fisica precaria: avrebbe bisogno di fermarsi, ma non può permetterselo. L'ennesimo campanello d'allarme suonò nella partita d'andata: il quattro volte Pallone d'Oro, costretto ad abbandonare il campo nella sfida d'andata della Supercoppa di Spagna (1-1 contro l'Atletico Madrid, gol di Villa e Neymar), riportò "un ematoma intramuscolare al bicipite femorale della coscia sinistra", secondo quanto evidenziato dagli esami clinici a cui venne sottoposto. L'ennesima tappa di un calvario cominciato quando – sempre a causa di problemi di natura muscolare – dette forfait contro il Paris Saint Germain, nei quarti di finale di Champions League.

Sotto stress. Cinque mesi tormentati, a partire da quella serata (2 aprile) al Parco dei Principi che ha, di fatto, sancito il logorio fisico della ‘Pulce': da allora non ha mai giocato una partita completa, eccetto la sfida contro il Bayern Monaco all'Allianz Arena che si concluse con una disfatta (4-0) in Champions per gli spagnoli, letteralmente annichiliti dalla maggiore prestanza fisica dei tedeschi. Con la maglia della nazionale ‘albiceleste', Lionel è stato un sostituto contro la Colombia e l'Ecuador (a giugno); è sceso in campo nell'amichevole contro il Guatemala, in cui ha realizzato una tripletta, ma non ha retto per tutto il match.

Estate con poco riposo. Tra obblighi contrattuali di sponsor, personali e di club, Messi è stato spesso impegnato in questi mesi in tour promozionali e di beneficenza dal Sudamerica fino all'Africa, da un capo all'altro del mondo passando per il Sud Est asiatico (più di recente), fino ad apparire a Milano alla sfilata di Dolce&Gabbana. Nemmeno il tempo di tirare il fiato, che verso la metà di luglio ha dovuto riprendere la preparazione precampionato col Barcellona. Affaticato (e infortunato), il campione argentino è poi volato a Roma assieme alla Seleccion per partecipare all'udienza privata con Papa Francesco, ma ha saltato l'amichevole dell'Olimpico organizzata in onore del Sommo Pontefice.

Supercoppa. L'avvio di campionato con il Levante è stato incoraggiante, Messi è andato anche a segno, ma i dubbi – fortissimi – sul suo stato di salute sono esplosi di nuovo quando, durante la sfida (gara di andata) di Supercoppa di Spagna al ‘Vicente Calderon' contro l'Atletico Madrid, un dolore accusato nella parte posteriore della coscia sinistra ha spinto il tecnico, Martino, a sostituirlo. E dopo ben 27 partite, Leo Messi, ancora non è riuscito a trovare continuità di rendimento e di gioco, ma solo ansia e infortuni latenti. E quell'errore commesso dagli undici metri, col calciatore che va sulla palla ‘molle' e con poca decisione, danno l'esatta dimensione delle difficoltà in cui si dibatte l'argentino.

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