Mertens e Insigne battono Lavezzi e Cavani, i 6 migliori attacchi degli azzurri
Il Napoli ed il gol, un feeling che dura da tempo. Senza andare troppo indietro, infatti, dal 2004 ad oggi, da quando cioè il Napoli è rinato dalle sue ceneri grazie alla gestione del patron De Laurentiis, i tifosi partenopei hanno potuto apprezzare una serie di campioni non da poco che si sono ben distinti in azzurro e non solo. Una generazione di fenomeni cresciuta all'ombra del Vesuvio e poi, il discorso vale per alcuni di loro, emigrati verso lidi milionari. Lavezzi, Cavani, Hamsik, Higuain e in seguito Insigne, Callejon, Mertens e poi Milik rappresentano al meglio quella che è stata ed è la strategia e la storia recente di questa società in costante ascesa.
Una società che punta in alto con un occhio sempre fisso al bilancio e con la voglia di scoprire e lanciare talenti nuovi. Eppure, nonostante questo modo di fare impresa nel calcio, quest'anno, con l'addio di Higuain, la crescita di questa compagine sembrava essersi bloccata con una nuova, estenuante ripartenza. E invece, malgrado anche l'infortunio occorso all'erede designato Milik, il sodalizio di mister Sarri ha tirato fuori il meglio mettendo in mostra un attacco spaventoso: il secondo, per reti segnate, degli ultimi 6 anni. Una seconda posizione straordinaria per l'assenza del bomber Pipita e la contestuale mancanza di Milik, ovvero, di una prima punta risolutiva. In questo contesto, vediamo gli attacchi azzurri degli ultimi 6 anni all'8 febbraio della singola stagione partenopea per spiegare al meglio l’incredibile impresa del reparto offensivo "smart" di questa annata.
Higuain, Insigne, Callejon: l’attacco nucleare versione 2015/16
Il miglior attacco degli ultimi anni per il Napoli veste i panni del trio offensivo azzurro della scorsa stagione che, con le sue reti, ha condotto la squadra campana a “vincere” l’effimero titolo di Campione d’inverno e guadagnarsi poi, al termine dell’annata stessa, un ottimo secondo posto. All’8 febbraio del 2016, infatti, con 32 partite sul groppone, l’attacco titolare (o almeno quello più volte sceso in campo) composto da Higuain, Insigne e Callejon aveva raccolto lo spaventoso bottino di 47 reti in 85 gare complessivamente disputate dai singoli calciatori del reparto avanzato. In pratica, la possibilità di una rete proveniente da questi 3 era di 0.55 chance a match. Uno score impressionante raggiunto, al di là della perfezione dei meccanismi in campo, più per l’esplosione di Higuain che per una distribuzione omogenea del gol con il Pipita che, in riferimento a quel periodo dell’anno, aveva messo a referto ben 26 segnature su 47 in 27 sfide giocate.
L’attacco smart 2016/17 a quota 40 gol
Al secondo posto di questa speciale graduatoria, invece, troviamo il miracoloso reparto offensivo di questa stagione il quale, al netto dello stop di Milik, orfano del Pipita e dunque senza un calciatore con caratteristiche morfologiche da punta centrale, ha messo in rete 40 palloni in 89 presenze complessive (0.45 gol provenienti da Mertens, Insigne e Callejon). Un ruolino di marcia impressionante in grado di consentire all’11 di Sarri 12 risultati utili consecutivi (ed il tassametro corre), la consapevolezza di avere innestato una marcia in più con l’adattamento di Mertens nei panni del bomber (20 reti in stagione) e la possibilità di riproporre questa soluzione tattica anche durante il pieno recupero fisico di Milik e l’inclusione negli schemi dell’allenatore toscano di Pavoletti. Mertens & co. dunque, meglio di Lavezzi e Cavani: il Madrid è avvisato.
Terzo, il primo Benitez targato 2013/14
Durante la prima annata del maestro spagnolo Benitez, quella, per intenderci, culminata nella vittoria della Coppa Italia nel 2013/14, l’attacco azzurro, con un uomo in più nel pacchetto avanzato (modulo del 4-2-3-1) ha raccolto, nello stesso periodo dell’anno nel quale scriviamo, 39 gol in 107 partite complessive. Un rendimento di rilievo da parte dei quattro lì davanti Higuain (16), Callejon (13), Insigne (4) e Hamsik (6) ma che con più partite complessive ha condotto a meno reti rispetto alla versione sarriana del Napoli (0.37 gol derivanti dagli uomini offensivi).
L’ultimo Mazzarri e l’esplosione di Cavani
Appena fuori dal podio la declinazione offensiva partenopea voluta dall’ultimo Mazzarri. E sì perché, numeri alla mano, quell’attacco composto dal tridente Pandev, Hamsik e Cavani l’8 febbraio 2013, con 83 match complessivamente disputati dai tre, aveva messo insieme ben 38 reti referto, di cui 27 del Matador. Una buona dose di gol che poi alla fine dell’anno saliranno a quota 56 (sempre di questi 3 interpreti) e che consentiranno a questa edizione del Napoli di raggiungere il secondo posto, a -9 dalla Juventus.
Benitez la stagione d’addio e i 36 gol dell’attacco
Nell’ultima edizione del Napoli targato Benitez, quello dei rimpianti con una semifinale di Europa League e di Coppa Italia perse ed un terzo posto svanito all’ultima giornata, l’attacco partenopeo, a febbraio 2015, si trovava a quota 36 marcature in 117 match. Un rendimento di 0.30 gol a partita proveniente da Higuain (16), Callejon (9), Hamsik (6) o Mertens (5) e che permette a questo insidioso attacco di posizionarsi quinto come miglior reparto offensivo partenopeo nelle ultime sei annate.
I tre tenori, in coda il Napoli 2011/12
A chiudere questa nostra rassegna degli avanti partenopei delle ultime stagioni, troviamo l’acclamato, osannato nonché amato attacco definito da addetti ai lavori e stampa: dei tre tenori, Hamsik, Lavezzi e Cavani. Quei fenomenali cantori del football che portarono gli ottavi di finale di Champions in Campania e poi, in una storica finale di Coppa Italia, un trofeo a Napoli dopo 21 anni, avevano messo insieme “appena”, si fa per dire, 31 reti in 85 partite nel febbraio 2012. Un ruolino comunque notevole con 19 gol di Cavani, 4 di Lavezzi e 8 di Hamsik che danno il senso della crescita esponenziale di questo sodalizio e del feeling degli azzurri, nelle ultime annate, con il successo ed il gol proponendo diversi reparti d’attacco fra i più forti ed imprevedibili d’Europa.