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Medel graziato, solo 4 giornate per l’insulto “argentini figli di migliaia di p…”

Il centrocampista cileno, espulso durante la gara col Paraguay, aveva aggredito verbalmente l’arbitro prima di abbandonare il campo.
A cura di Maurizio De Santis
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Quattro giornate di squalificate. A Gary Medel, il pitbull del Cile, tutto sommato è andata anche ben rispetto alle attese della vigilia. Tre turni di stop per gli insulti rivolti al direttore di gara, uno per il cartellino rosso che aveva rimediato per somma di ammonizioni. Scorie dell'ultimo impegno con la nazionale andina. Strascichi del finale nervoso e caratterizzato da quell'attimo di follia che ha portato il mediano sudamericano a perdere le staffe a margine della sfida contro il Paraguay.

Medel espulso durante la gara contro il Paraguay
Medel espulso durante la gara contro il Paraguay

Cosa aveva combinato di così grave da temere una sanzione anche più severa? Aveva lasciato in campo vomitando invettive sul direttore di gara, l'argentino Nestor Pitana. La più grave di tutte fu la frase "argentini figli di migliaia di p…" che aveva fatto temere una punizione esemplare e al tempo stesso aveva costretto la federazione cilena a prendere posizione per censurare quell'atteggiamento. Tutto qui? No perché nel provvedimento adottato nei confronti di Medel c'è la cosiddetta condizionale: dovesse essere recidivo in un periodo di due anni, gli verrà comminata una giornata di squalifica ulteriore.

Un mese senza nazionale, a Milano – sponda nerazzurra – non dispiace una cosa del genere… così da avere sempre a disposizione il calciatore e soprattutto al riparo dal rischio di infortuni. Quanto al commissario tecnico del Cile, Juan Antonio Pizzi, che già aveva rinunciato a Medel in occasione della partita contro la Bolivia, dovrà rinunciare a lui anche contro le prossime tre sfide in agenda: Ecuador, Perù e Colombia. Quando potrà tornare a disposizione? Il ‘pitbull' nerazzurri sarà di nuovo a disposizione il 15 novembre quando il Cile affronterà una delle avversarie più forti del Sudamerica, l’Uruguay di Cavani e del ‘pistolero' Suarez.

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