Mauro: “Il mondo del calcio, ricco e famoso, non aiuta la ricerca sulla SLA”

Cosa stanno facendo la Figc e la Lega per la ricerca sulla Sla? La ‘stronza', come l'aveva ribattezzata Stefano Borgonovo (lui stesso deceduto nel giugno del 2103 per la malattia), almeno per il momento, non sembra essere in cima alle preoccupazioni del calcio italiano. La pensa così Massimo Mauro, ex giocatore oggi opinionista tv a Sky e presidente dell'Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), che non ha nascosto le proprie perplessità: "Il mondo del calcio continua ad essere latitante nonostante i tanti soldi che girano e il grande riflesso mediatico di cui beneficia in termini di comunicazione. Finora sia la Lega sia la Federazione non hanno versato donazioni ne offerto un contributo alla ricerca".
Borgonovo, Signorini, Rognoni, Lombardi (tutti morti dopo una vita segnata a lungo dalla grave patologia) sono stati "tutti dimenticati", ha aggiunto Mauro nella sede del Coni di Milano, in occasione dell'incontro che ha sancito l'accordo coi vertici della Fibs (Federazione italiana baseball softball).
All'assenza del mondo calcio, più ricco, diffuso e sovraesposto rispetto a tante altre discipline del mondo dello sport fa da contraltare il paio con l'aiuto che arriva da altri ambienti. "I privati garantiscono un milione di euro all'anno alla ricerca sulla Sla – ha ammesso ancora Mauro -. Non siamo riusciti a farci ascoltare nel mondo del calcio. Se le società di Serie A e B donassero fino a 20mila euro all'anno potrebbero assicurare un sostegno importante. Io vengo da questa realtà, che mi ha dato tantissimo e continua a ringrazia, ma molto spesso non merita il palcoscenico che ha ogni giorno". E' alla luce di tutto questo che l'ex calciatore di Napoli e Juventus ha voluto ringraziare la Fibs per uno sforzo importante: "Dovete essere orgogliosi di quello che avete fatto".