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Maurizio Sarri riparte dall’albergo di Firenze (dove si perse con il Napoli)

Vincere in Italia non basta più, la Juve deve farlo anche in Europa e giocando bene. Dopo Firenze si parte forte tornando al Wanda Metropolitano, dove il 20 febbraio scorso la squadra di Allegri dimostrò per la prima volta di non reggere l’onda d’urto di un avversario che azzanna e spinge, capace di toglierti anche l’aria. Si ricomincia dal Franchi, proprio lì dove Sarri e il Napoli si persero per sempre.
A cura di Jvan Sica
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Maurizio Sarri sta per tornare in un albergo di Firenze e la cosa non è una semplice notazione di tour operating societario. In un albergo della città di Dante finì davvero il suo regno a Napoli, perché tanti hanno sussurrato che è stato proprio lì dove si sono perse tutte le energie per poter lottare contro la Juve nel 2018. In un hotel della città di Brunelleschi inizia davvero la sua nuova avventura juventina, dopo la polmonite che lo ha tenuto fermo per le prime due partite di campionato.

In quell’albergo non riuscì a far credere ad un sogno ancora possibile, anche di fronte alla costanza di una forza che furoreggiava con tutta la sua potenza, vincendo a Milano contro l’Inter all’ultimo minuto. In quell’albergo dovrà far credere ad un gruppo abituato a vincere sempre, se non pochissime partite però decisive per una stagione da all-in, che non serve solo vincere ma c’è bisogno di essere superiori e tambureggianti per 90 minuti e più, senza cali e remore. In Europa non sono ammessi.

Ecco il tarlo per cui l’ex Comandante (a Torino non serve mettersi alla testa delle truppe, basta un ottimo ‘capitano' per trovare la quadra e conquistare ciò che si vuole) è stato chiamato a corte, c’è l’Europa enigmatica e molto angolofona con cui fare i conti. Dopo Firenze si inizia subito, e si parte forte, tornando al Wanda Metropolitano, dove il 20 febbraio scorso la squadra di Allegri dimostrò per la prima volta di non reggere l’onda d’urto di un avversario che azzanna e spinge, capace di toglierti anche l’aria. Sarri ha subito un controcanto da far risuonare

  • la squadra di Allegri fu passiva, la sua dovrà essere aggressiva
  • la squadra di Allegri giocò sotto ritmo, la sua deve far girare il pallone con estrema velocità
  • la squadra di Allegri fu quasi impaurita di fronte all’urlo del Metropolitano, la sua dovrà affrontare squadra e ambiente avversario con sfrontatezza
  • la squadra di Allegri giocò con l’ambiguità tattica di Dybala mezzapunta, nella sua tutti dovranno avere compiti precisi e tanti saluti a chi dovrà sedersi in panchina per buona parte dell’anno e sicuramente nelle sfide che contano.

Questo in teoria, mercoledì capiremo se in pratica tutto questo accadrà. Ma prima c’è da prendersi per la prima vera volta la Juventus in un albergo di Firenze. Proprio lì dove Sarri e il Napoli si persero per sempre.

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