Materazzi: “La testata di Zidane? Ho la coscienza pulita”
I Mondiali si avvicinano ed è tempo di ricordare gli episodi più significativi e decisivi delle kermesse iridate passate. Tra questi indelebile nella memoria di tutti gli appassionati di calcio, c’è quello relativo alla famosa testa di Zidane a Materazzi nella finale tra Francia e Italia del Mondiale 2006. Un colpo costato carissimo all’ex stella di Juventus e Real Madrid che dopo essere stato espulso ha assistito da spettatore alla sconfitta dei suoi compagni ai calci di rigore. A distanza di 8 anni, Marco Materazzi è tornato sulla vicenda ai microfoni di Espn raccontando ancora una volta l’accaduto: "Ero abbastanza vicino a Zidane per fermarlo mentre saltava, gli ho messo il braccio attorno e gli ho dato un piccolo spintone. Ma era qualcosa di abbastanza normale, durante il gioco tra difensore ed attaccante accade un centinaio di volte. Gli ho subito chiesto scusa, ma lui mi continuava a dire che se avessi voluto la sua maglia avrei solamente dovuto aspettare la fine della partita. Non si fermava a dirlo, così gli ho detto che al posto della camicia avrei preferito sua sorella. Questo è tutto quello che è successo".
Nessuna scusante. Non è bastato il tempo trascorso all’ex difensore dell’Inter per cercare una motivazione al gesto violento di Zizou: “Non so cosa è potuto accadere, forse l'adrenalina, forse la fatica, ma era difficile da immaginare che di punto in bianco si avvicinasse a me per darmi una testata. Era l'ultima cosa che mi aspettavo. Se avessi anche io anticipato la sua mossa ed avessi alzato le mani saremmo finiti espulsi entrambi, non ho idea di quello che ha pensato la mia mente in quel momento. Io ho comunque la coscienza pulita. E' chiaro che quello che ho detto non è stato sicuramente qualcosa di bello, ma spesso nel calcio ho sentito cose anche peggiori".
La delusione di Materazzi. Materazzi è rimasto molto deluso da chi lo ha accusato di accuse razziste nei confronti dell’avversario. Un’ipotesi smentita dallo stesso avversario: “Tutti hanno cercato di speculare pensando che avessi detto qualcos'altro: mi hanno accusato di aver fatto riferimento a sua madre ed al terrorismo. Zidane per fortuna ha sempre detto che le mie parole non erano state né razziste né riferite al terrorismo, questo mi ha permesso di intraprendere un'azione legale nei confronti di coloro che mi hanno lanciato quelle accuse. Avrò pure detto alcune cose brutte quando giocavo, ma non mi sono mai permesso di offendere la madre di nessuno perchè ho perso la mia quando avevo 15 anni, ho sempre evitato cose del genere".