Materazzi difende Zidane: “Grande carriera, può allenare senza patentino”

Zidane squalificato per 3 mesi, non può allenare il Real Castilla B perché sprovvisto di patentino. Anzi, no: il Tribunale Amministrativo dello Sport spagnolo accoglie il ricorso dei ‘blancos' e fa sì che Zizou possa tornare al timone della squadra in attesa che la sentenza d'appello faccia chiarezza sul caso dell'ex juventino, congelato e (parzialmente) riabilitato fino a prova contraria. Chi invece crede che l'ex campione transalpino abbia tutte le carte in regola per fare il tecnico è un vecchio ‘amico-nemico', un insospettabile che – come Zinedine – è abituato ai colpi di testa e a entrare duro. Di chi si tratta? E' Marco Materazzi, l'ex difensore centrale dell'Inter e della Nazionale che al Mondiale del 2006 (quello del cielo azzurro sopra Berlino) fu protagonista della celebre ‘capocciata in petto' che causò l'espulsione di Zidane. Episodio che resta nelle pagine della storia del calcio internazionale e dell'arte contemporanea… considerato che quell'attimo di follia è stato consegnato ai posteri con una statua che ritrae i due calciatori ‘in azione'.
Per ‘Matrix' – era il nome di battaglia di Materazzi – quel pezzo di carta non serve. E dall'India, dov'è impegnato nella neonata Lega di calcio, difende alla sua maniera il rivale di sempre con il quale mai s'è scusato pur non serbando rancore nei suoi confronti. Ai microfoni di Canal+ spiega le ragioni del suo intervento: "Quando sei un campione come Zidane e come tanti altri che hanno una carriera alle spalle d'esperienza credo serva a poco un patentino. Capisci che certe cose le devi fare solo perché ti serve un attestato, un pezzo di carta… ma non è certamente quello che ti dà la capacità di allenare". A spezzare una lancia in favore di Zidane è un altro calciatore, Dugarry, ex campione del Mondo ’98 e amico dell'ex juventino: "Zizou non ha mai rifiutato di seguire il corso e diplomarsi, la sua è solo una questione burocratica e nulla più".