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Masiello segna e cancella Rooney: dal calcio-scommesse al sogno europeo

Masiello ha segnato il primo gol europeo dell’Atalanta dopo 27 anni. E’ il simbolo della sua rinascita definitiva dopo il calcio-scommesse. Ora giuda la Dea verso un nuovo sogno.
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Un segno, un disegno, una redenzione. Ha cercato a lungo il sole, Andrea Masiello, ma tante volte il sole non c’era. Ha sbagliato e non l’ha mai nascosto. Ma ieri è stato perfetto. Ha annullato Rooney e segnato il primo gol dell'Atalanta in Europa dopo 27 anni. Nella sua strada per ricostruire un diverso finale, l’Atalanta non può più fare a meno di lui, di questo difensore di 31 anni che oggi è tra i migliori per rendimento in Italia. Il simbolo che ha ripreso un discorso interrotto ventisei anni fa.

Il gol come una liberazione

Quanto verde tutto intorno e ancor più in là, sembra quasi un mare l'erba. E il pensiero leggero vola, naviga via, e quasi si perde nel ricordo lontano di un pomeriggio di dicembre, di un guizzo di Nicolini su uno spunto di Caniggia. È l’ultimo gol dell’Atalanta in Europa e vale ai nerazzurri l’1-0 contro il Colonia nel ritorno del terzo turno di Coppa Uefa, prima dell’eliminazione contro l’Inter.

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Unico over 30 nella formazione titolare al Mapei Stadium, Masiello è tornato il difensore atipico, davvero box to box, che Fabio Capello aveva soprannominato “il Thuram bianco”. Sa fare tutto, il capitano della Dea, e di tutto ha mostrato nella sera più bella della stagione. Ha neutralizzato Vlasic, bloccato le poche conclusioni di Rooney e Sigurdsson, fatto valere l’esperienza di fronte al giovane Calvert-Lewin.

Difensore, regista, jolly in area

Ha vinto tre duelli aerei e tre contrasti, ma la sua partita non è certo finita qui. Il contributo si è esaltato nella fase di costruzione. “Mi piace giocare la palla. Se riusciamo a impostare l’azione dalla difesa, il vantaggio per la squadra è importante” diceva a Bergamopost lo scorso marzo. Gasperini, che l’aveva già allenato al Genoa, gli chiede di impostare l’azione e proiettarsi sempre in attacco sui calci piazzati. E proprio su azione da calcio d’angolo, Masiello è il primo ad avventarsi su un rimpallo. Si trova davanti alla porta, nel posto giusto al momento giusto, col fiuto di chi i gol è abituato a segnarli. Ma i tre dell’anno scorso, suo record personale, nel contesto di una squadra spinta verso l’Europa dalle 17 reti dei difensori (altre 14, sette a testa, portano la firma di Conti e Caldara), un primato senza eguali nei cinque principali campionati europei.

La macchia del calcioscommesse e la rinascita

Eppure, lo sport non dimentica, non perdona facilmente. L’ombra di quell’autogol fatto apposta e della squalifica per due anni e mezzo continua ad essere inestricabilmente associata al migliore in campo al Mapei Stadium, che ha chiuso la serata da sogno della Dea con una standing ovation ossigenante e rigenerante.

Dopo il caso del calcioscommesse, nel 2012, Masiello sembrava praticamente un ex calciatore. Ha pagato, si è ripreso la sua vita e la sua carriera prendendo il minimo salariale (1500 euro al mese) fino a giugno 2015. Voleva dimostrare che era sempre lo stesso difensore di prima, lo stesso giocatore. ““Io questa società e questo ambiente lo devo ringraziare, perché mi ha dato la possibilità di rientrare in un momento non facile della mia vita e carriera, e a loro devo tutto, io sto bene e la mia famiglia sta bene” diceva l’anno scorso.

Uno strano percorso: la carica positiva di don Resmini

Arriva a Bergamo nell’estate della penalizzazione, il 2011, l’anno del -6 che pesa come una zavorra sulla classifica. Arriva e dà subito solidità a tutta la difesa. Gioca 17 partite fino al 15 gennaio 2012 (0-2 contro la Lazio), poi sarà sospeso in via cautelare dalla società e resterà tesserato con l’Atalanta anche dopo la squalifica.

Viene reintegrato nel giugno 2015, torna in campo con la Fiorentina ma i tifosi all’inizio si oppongono alla decisione della società.

Ho creato un danno, lo so. Sia alla società che ai tifosi. Adesso posso solo mettere tutta la mia carica positiva in campo per ripagare la fiducia che mi fu data tre anni fa e che spero mi sia data ora. Anche per questo ho accettato questo percorso fuori dal calcio, con don Resmini». Un percorso che passa per l’aiuto i minori  in difficoltà e ai senza tetto della Comunità don Milani di Sorisole, che il sacerdote ha fondato nel 1978.

Masiello e l'Araba Fenice

Nei due anni e mezzo di pausa forzata, collabora a Viareggio con l'associazione Araba Fenice a contatto con giovani e meno giovani, alcuni dei quali con storie difficili alle spalle. «Andrea ci ha dato una grossa mano – ha detto Emma Viviani, la presidente dell'associazione – lo ricorderemo sempre e lo seguiremo con affetto».

La carriera

Il gol all’Everton, il suo primo è un Europa, cancella quel retrogusto di tradimento che ha comunque accompagnato i primi tempi dopo la squalifica. E come un vento di cambiamento cambia la storia di un difensore che per anni ha beckettianamente tentato meglio e fallito meglio, fino a quel che sembrava un nero finale di partita. Un uomo che ha cercato una scorciatoia per la tranquillità dopo le promesse non del tutto mantenute dal settore giovanile della Juventus. I bianconeri prima lo mandano in prestito, nel 2005, all’Avellino, poi lo girano in comproprietà al Siena. Qui non trova spazio e finirà al Genoa all’interno dell’operazione Criscito. Il 31 ottobre 2007 esordisce in serie A, conosce Gasperini ma dal gennaio 2008 inizia un nuovo viaggio, al Bari. Conte gli affida le chiavi della difesa, Masiello contribuisce alla promozione in A e, con Ventura in panchina, al miglior campionato dei pugliesi in serie A. Il resto è storia.

Finale di partita o nuovo inizio?

E magari diventerà silenzio, quando gli angoli bui di questa storia saranno curve nella memoria. Quando quel ricordo non varrà più niente e tutti accetteranno il fatto come una vittoria. Un trionfo da celebrare, come un 3-0 bello e inatteso all’Everton. Una partita in cui tutti pensavano a Rooney e hanno finito per ammirare e onorare un difensore goleador che si è liberato di un peso e ha cambiato il suo destino. Un uomo in cerca di se stesso che si è ritrovato in una splendida impressione di settembre. E giorno come sempre sarà.

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