Marotta, stoccata ad Allegri: “Senza Champions sarebbe un fallimento”
Un messaggio ad Allegri e l'altro ad Andrea Pirlo. E' la carezza in un pugno che Marotta riserva a entrambi. Al tecnico, per l'andamento della Juventus che in campionato (come in Champions) balbetta. All'ex calciatore che, volato in Major League al New York City, dal prossimo mese di gennaio potrebbe rimettere piede in Italia per indossare la maglia dell'Inter. Mancini è pronto ad accoglierlo a braccia aperte, le geometrie del ‘professore' completerebbero una mediana al momento imbottita di calciatori molto di lotta e poco di governo. "Conosco Andrea – ha ammesso l'ad bianconero ai microfoni del Processo del Lunedì -, è un calciatore che si distingue per la grande serietà e per il grande attaccamento mostrato nei nostri confronti. Per questa ragione sono convinto che, qualora gli dovesse effettivamente arrivare una proposta del genere, non direbbe sì".
Avvertimento al tecnico: "Senza Champions sarebbe un fallimento"
Due vittorie consecutive in campionato prima della sosta, ossigeno per la classifica della Juventus e le ambizioni di rimonta dopo la falsa partenza. La gara di Champions contro il Borussia Mönchengladbach pure ha lasciato perplessità: la Juve avrebbe potuto chiudere il discorso qualificazione ma ha mancato il match ball. Situazione da allarme arancione perché di tempo per recuperare ce n'è ancora. "La qualificazione alla prossima Champions League è l’obiettivo minimo per noi – ha aggiunto Marotta -. Altrimenti sarebbe un vero fallimento". Parlarne adesso che la società ha incassato cifre incoraggianti a bilancio (+45 milioni nel primo trimestre) ha un valore particolare. "Un club come la Juventus deve sempre lottare per vincere e conquistare il massimo risultato. Non è solo questione sportiva ma di piano industriale da rispettare, ovvero arrivare almeno nelle prime tre posizioni e quindi restare in zona Champions League". Domanda dalle ‘cento pistole', avrebbe detto Sandro Paternostro: Un posto in Champions renderebbe più solida la posizione dell’allenatore? Risposta secca: "E’ l’obiettivo minimo che dobbiamo raggiungere".
