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Marotta: “Perché Dybala non ha una clausola alla Messi? Sono contrario”

L’ad della Juventus spiega perché la Joya, che ha rinnovato il contratto fino al 2022, non ha clausole rescissorie: “Se un giocatore vuole andar via spinge per la cessione e si rompe la fiducia tra club e calciatore”.
A cura di Maurizio De Santis
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Lionel Messi ha formato il rinnovo del contratto con il Barcellona fino al 2021 e suggellato l'atto di fedeltà con una clausola rescissoria da 700 milioni di euro. Non è la più alta in assoluto, considerato per portare via Cristiano Ronaldo oppure Gareth Bale dal Real Madrid occorre 1 miliardo di euro, ma è un bel lucchetto piazzato all'accordo con il calciatore onde evitare un altro caso alla Neymar. In Italia il Toro e l'Inter – dopo l'addio di Higuain al Napoli passato alla Juventus – si sono premurati di circoscrivere la validità del codicillo solo per l'estero: 100 milioni per il ‘Gallo' Belotti, 110 per Maurito Icardi che in A è capocannoniere (15 gol) assieme a Immobile.

Paulo Dybala, invece, non ha clausole: c'è un'intesa prolungata fino al 2022 e un valore di mercato che – secondo Transfermarkt – al momento è di 70 milioni. Non c'è prezzo, lo fa la Juventus in base a ciò che ritiene più congruo. E poi c'è la volontà del calciatore che l'ad Marotta ritiene fondamentale rispetto a qualsiasi clausola.

Clausola a Dybala come quella del Barcellona per Messi? La clausola rescissoria viene utilizzata prevalentemente in Spagna, io sono contrario perché se un giocatore vuole andar via spinge per la cessione e si rompe la fiducia tra club e calciatore – ha ammesso ai microfoni di Premium -. Questi numeri stratosferici trovano anche degli acquirenti inaspettati, come nel caso di Neymar. I prezzi dipendono dagli acquirenti, analizzo il valore dei calciatori ed Icardi è un calciatore di primissimo livello, l’Inter fa bene a tenerlo stretto.

Turnover mirato con il Crotone, la Juve è attesa da 3 gare delicate: prima il Napoli in campionato, poi la sfida di Champions con l'Olympiakos che diventa vitale per superare la fase a gironi, infine il big match contro l'Inter. Allegri cambia le pedine in base alla necessità, a costo anche di sacrifici importanti come Higuain oppure De Sciglio.

E' un normale turnover, è giusto gestire le forze in vista di tutti gli impegni stagionali – ha concluso Marotta -. La difesa è messa sempre sul banco degli imputati, c’è una fisionomia diversa e siamo più offensivi, abbiamo il miglior attacco e questo sbilanciamento offensivo scopre maggiormente la difesa

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