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Marotta: “Bonucci deve adeguarsi alle regole, il caso è chiuso”

L’Amministratore delegato bianconero in occasione della sfida che ha visto la Juventus battere il Porto 2-0, ha chiuso il caso legato all’esclusione del difensore: “Nel calcio prevale il senso del noi, non dell’io”. A fine match il giocatore ha fatto allenamento in campo in disparte.
A cura di Marco Beltrami
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Missione compiuta per la Juventus in quel di Oporto. I bianconeri hanno battuto con un perentorio 2-0 il Porto mettendo una seria ipoteca sul passaggio ai quarti di finale di Champions League. Il gol di Pjaca e Dani Alves subentrati rispettivamente a Cuadrado e Lichtsteiner hanno premiato le scelte di Massimiliano Allegri che ha così raccolto i frutti dei suoi cambi nella ripresa. Una bella soddisfazione per l’allenatore che non ha vissuto una vigilia semplice alla luce delle decisioni legate al “caso Bonucci”. Il difensore dopo il battibecco con il tecnico di Palermo è stato spedito in tribuna. Da lì ha osservato la partita seduto su uno sgabello.

Caso chiuso

Una situazione curiosa che però sembra ormai far parte del passato. Beppe Marotta, infatti in occasione della sfida d’andata degli ottavi di Champions è intervenuto così sulla questione ai microfoni di Mediaset Premium Sport: "La questione Bonucci è molto semplice, non è obbligatorio fare comunicati stampa per condividere le nostre scelte, abbiamo fatto reprimenda ad entrambi poi l’allenatore ha proposto questa decisione e noi l’abbiamo fatta. Davanti a questo episodio era giusto puntualizzare alcune cose, ma ora si tratta di un caso chiuso, Bonucci rimane un campione molto importante per noi".

"Meglio tenere certe cose in famiglia"

In molti hanno evidenziato la disparità di trattamento della Juventus e di Allegri nei confronti del difensore rispetto ad altri giocatori protagonisti di screzi come Dybala e Lichtsteiner. L’Amministratore delegato bianconero spiega la situazione facendo chiarezza anche sulle tempistiche adottate:

Non voglio pesare i reati commessi da Dybala, Lichtsteiner e Bonucci, abbiamo valutato la decisione da prendere e per noi questo provvedimento era il più corretto, nel rispetto di tutto, dal gruppo ai tifosi. Non è questione di scuse o mancate scuse, abbiamo agito tempestivamente sabato o domenica, qualcuno si aspettava un comunicato ma non era obbligatorio. Abbiamo deciso di intervenire sul giocatore e sull’allenatore, è meglio tenere certe cose in famiglia.

Allenamento nel post partita (quasi) da solo

Dalla tribuna al campo, Bonucci ha svolto un leggero allenamento assieme a quei compagni di squadra che non hanno preso parte al match. E' stato l'epilogo di una situazione che la società ha ricomposto. "Credo che da quando esiste il calcio queste dinamiche sono sempre successe – ha aggiunto Marotta -, ormai ciò che succede in campo o in allenamento viene vivisezionato dalle telecamere, ma fa parte del gioco. Nel calcio prevale il senso del noi e non dell’io, ci dispiace per Bonucci.

Il giocatore si deve adeguare a certe regole

A spegnere ulteriormente le polemiche la chiusura sulla professionalità del nazionale azzurro che per un caso definitivamente chiuso, almeno per la dirigenza bianconera: "Bonucci è un professionista, ci si deve adeguare a certe regole. Non è un provvedimento disciplinare e non ridimensiona le sue capacità, è una scelta presa nel bene di tutti, ma da stasera il caso è chiuso". A fine partita il calciatore s'è allenato in disparte in campo.

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