Marotta: “A Gecic offerti 5mila euro per infangare Conte”

Rabbia e amarezza. E' lo stato d'animo di Beppe Marotta, direttore generale della Juventus, che censura le rivelazioni di uno dei capi degli "zingari delle scommesse", Almir Gegic: prima di costituirsi avrebbe rivelato di come una tivvù gli abbia offerto 5mila euro per parlare del tecnico bianconero Antonio Conte in un'intervista. Peggio di un cazzotto nello stomaco, come se non bastassero veleni e sospetti scaturiti dall'ennesima estate calda del calcio italiano. "Conte ha già patito tantissimo l'essere rimasto coinvolto in una vicenda che nulla ha a che fare con la sua morale, col suo modo di essere allenatore e professionista", racconta ai microfoni di Sky Tg24.
Un conto è parlare di calcioscommesse, un altro parlare di Conte condannato per omessa denuncia riconducibile solo alle dichiarazioni di un pentito. Omessa denuncia che, se tradotta in un contesto dialettico, vuol dire che poteva non sapere che eventualmente i giocatori si erano accordati con quelli della squadra avversaria: è una situazione kafkiana.
Marotta punta poi i riflettori sulla riforma della giustizia sportiva.
Il mondo del calcio si è contraddistinto con situazioni più clamorose di quella di Conte. Lui ha pagato con una condanna in un procedimento in cui la difesa non ha avuto un ruolo principale e in cui ci si è dovuti sottomettere alle dichiarazioni fatte da un presunto pentito. Questa giustizia deve essere rivista e riformata, va dato il giusto spazio per difendersi da attacchi pretestuosi come quelli di questo ex calciatore (il riferimento è a Filippo Carobbio, principale accusatore di Conte).
Juventus corazzata in campionato ma con l'attacco che segna poco. E l'interessamento per Llorente?
La Juve non ha il problema del gol e nemmeno l'esigenza di andare sul mercato di gennaio con delle falle da tappare – aggiunge Marotta -. Dopo la Roma siamo l'attacco più prolifico e la difesa meno battuta con 10 gol. L'anno scorso abbiamo avuto nettamente la migliore differenza reti, non vedo un problema del gol. Abbiamo l'obbligo di migliorarci da un punto di vista qualitativo ma non l'esigenza di andare a gennaio con falle da tappare.
Lotta scudetto: tutti a caccia della "lepre" bianconera.
Il discorso scudetto è molto aperto. L'anno scorso abbiamo condotto il campionato con grande caparbietà, da lì è iniziata una scia positiva e ancora oggi siamo in cima a classifica. Ci sono, però, squadre ben attrezzate di cui non possiamo non riconoscere il valore.
A cominciare dal Napoli che, grazie alla vittoria di Cagliari, è di nuovo alle costole della Juve.
E' una squadra costruita nel tempo con investimenti mirati e con un allenatore che è lì da qualche anno, quindi deve avere un ruolo protagonista. Il Napoli ha il diritto di essere considerata una pretendente al titolo.