Maroni. Il prossimo anno duri contro le tifoserie a rischio!
Il ministro Roberto Maroni, in una conferenza tenutasi al Viminale, fa il punto sulle direttive anti violenza adottate per rendere luoghi sicuri gli stadi, sia all’interno che all’esterno. Ma tra le sue dichiarazioni in molti hanno letto un’ accusa contro i tifosi napoletani, rei di essere un problema in trasferta. In effetti le misure adottate nei confronti dei partenopei sono spesse dure, e gli ultras lamentano una difformità di giudizio.
“Grazie alle nuove direttive inserite dal governo, gli incidenti dentro e fuori dagli stadi erano diminuiti, ma quest’anno c’è stato un passo indietro” afferma il ministro. Chiaro il riferimento ad alcuni episodi verificatisi nel corso del campionato come la guerriglia prima e dopo il derby di Roma conclusasi con sette arresti e con un uomo accoltellato alla gola, e il raid di alcuni “tifosi” napoletani a Udine che ha portato ad un bilancio di sette feriti e diversi arresti. Questi episodi, come altri accaduti durante l’annata calcistica, sono motivo delle dichiarazioni del ministro: “Bisogna migliorarsi nel prevenire i fenomeni di violenza e incentrare la nostra azione di analisi verso quelle tifoserie che ben conosciamo.”
"Nel prossimo anno ci saranno dei cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il numero degli steward presenti allo stadio" ha poi aggiunto. “Probabile che l’ Osservatorio ne decida il numero secondo le partite. La tessera del tifoso sarà obbligatoria e rigore rigido per quelli che vengono definiti “ultras a rischio. Quest’anno c’è stato un incremento di episodi violenti del 20% rispetto alle passate stagioni e questo ci obbliga a nuovi correttivi. Ci saranno dei corsi specifici per gli steward, dovranno saper gestire al meglio l’ordine pubblico tenendo lontano i violenti. ”
Un Maroni a tutto spiano conclude prendendosela anche con la classe politica: “ Devono fare la loro parte ed evitare polemiche, come invece non hanno fatto riguardo alle affermazioni di De Rossi sui poliziotti e sulla tessera del tifoso. Avrebbero fatto meglio a star zitti, quelle parole meritavano molto di più di una censura!”.
Davide Pecchia