Marchisio al capolinea: la panchina nel derby, l’addio a giugno. Per Allegri è un esubero
Roberta Sinopoli l'ha toccata piano, infilando il dito tra il marito e la Juventus, in un rapporto che sembra essere diventato scomodo e logoro, un po' per tutti. Quella ‘tolleranza' che ‘si trasforma‘ potrebbe avvenire il prossimo giugno quando si riapriranno le porte del calciomercato e per il ‘Principino' sceso dal trono bianconero significherebbe buoni orizzonti calcistici, lontano possibilmente dall'Italia e dai bianconeri.

Una storia che ha preso una brutta piega dopo l'ultimo derby, che Marchisio ha vissuto guardando i compagni giocare e vincere senza poter dare una mano concreta in campo, senza poter svolgere il proprio mestiere da calciatore pur essendo pronto. Per scelte di mister Allegri che ha optato per altre decisioni tecniche che escludono il centrocampista bianconero. Arrivato alla sua decima stagione juventina. Forse l'ultima.
Un rapporto professionale, senza più cuore
Come Pirlo al Milan
Come Andrea Pirlo nei suoi ultimi mesi al Milan? Forse. Almeno così si vocifera tra chi è vicino a Marchisio e ne raccoglie il fastidio di non sentirsi più parte del progetto anche se resta a completa disposizione di società e tecnico. Mai una nota stonata, mai una voce fuori dal coro: tra panchine, infortuni, spezzoni di gara e scelte precise, Marchisio si è sempre comportato da perfetto professionista. Ma oltre ciò, c'è – e ci deve essere – di più.

E' tempo di cambiare
Come l'autostima e il rispetto di se stessi. La voglia e la volontà di continuare a svolgere il proprio compito professionale laddove si riceve in cambio considerazione, concreta. Anche la Juventus è stata impeccabile in questo rapporto che sembra essersi strappato, rispettando il ruolo del proprio tecnico, accettando le sue scelte, senza ingerenze esterne.
Le prospettive di mercato
Milan, ritorno di fiamma?
Già l'estate scorsa si era vociferato di una partenza da Torino da parte del Principino, fatto poi non avvenuto per il desiderio di continuare laddove era iniziato tutto, in bianconero. Una determinazione che ha provato ad avere la meglio sulle scelte del tecnico, sugli infortuni, in una rosa sempre più completa e competitiva. Ma Marchisio ha perso la sua personale battaglia ed è giusto che oggi cambi.
Cina o America all'orizzonte
Il Milan l'aveva cercato, al tempo del trasferimento di Bonucci in rossonero, forse tornerà a chiederne la professionalità in una mediana in cui servirebbero a Gattuso le giocate del bianconero. Ma l'unica certezza è che a fine stagione le strade tra la Juve e Marchisio troveranno un bivio. Forse in Cina, forse in America. Dove è cercato e ancora stimato. Dove può tornare a rendersi utile.