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Marcello Lippi: “Voglio tornare ad allenare”

L’ex tecnico della Juventus e della Nazionale vuole tornare in panchina: “Pensavo di non avere più voglia, non è così e posso tornare ad allenare”.
A cura di Alessio Morra
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Marcello Lippi in più di un’occasione pubblicamente aveva detto che non si sarebbe mai più seduto sulla panchina di un club, e al massimo avrebbe fatto un’eccezione per la panchina di una nazionale, perché a un Mondiale o a un Europeo non si può dire di no. Ma qualcosa è cambiato. Il tecnico della nazionale Campione del Mondo a Berlino nel 2006 pubblicamente ha dichiarato che oggi accetterebbe di allenare anche una squadra di club: “Io non sono una persona che cambia idea facilmente, ma perché no? Quando ero in Cina pensavo di non avere più voglia di calcio, ma ho commesso un errore, in realtà non volevo più stare lontano dall’Italia e tornare a casa ogni cinque mesi. Guardo tante partite e ho ancora voglia di allenare e quindi posso tornare anche in panchina”.

Il ‘Marcello’, come lo soprannominarono i tifosi juventini, ha parlato anche del momento particolare che sta vivendo la Juventus, squadra che ha guidato in due momenti diversi e con cui ha vinto cinque Scudetti e la Champions League: “Il problema più grande è riuscire a sostituire Pirlo e Vidal. I giocatori che dovevano farlo sono stati fuori per infortunio e Pogba forse non è ancora pronto per prendersi certe responsabilità. Credo ci sia stato un rinnovamento troppo importante”.

L’ex Commissario Tecnico della Nazionale, che è riuscito a vincere anche con il Guangzhou il campionato, la coppa cinese e la Champions League asiatica, ha elogiato gli allenatori italiani, che sono stati capaci di cogliere successi ovunque (lo hanno fatto anche Trapattoni, Capello, Ancelotti, Zaccheroni, Spalletti e De Biasi), e ha spiegato perché i tecnici italiani sono i più bravi: “Cosa hanno di speciale gli allenatori italiani? Hanno un qualcosa in più e questo anche nelle categorie inferiori. Sono i più preparati e di conseguenza anche i nostri calciatori e i nostri arbitri sono tali”.

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