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Maradona: “Perché la giustizia mi perseguita? Non ho ammazzato nessuno”

Commozione e sincerità nelle parole dell’argentino.
A cura di Adriana De Maio
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maradona parla del fisco

L'arrivo a Napoli, l'accoglienza calorosa della sua gente ed oggi due parole sui temi spinosi che riguardano la sua figura. Diego Armando Maradona ha voluto parlare alla stampa per dire la sua sulla questione Fisco, per parlare della lontananza forzata dall'Italia e dalla "sua" terra partenopea. L'argentino si è esposto in prima persona per chiedere alla giustizia italiana di essere lasciato libero: "Ora mi sento una vittima, perché sono l'unico che il Fisco insegue. Ma io ci metto la faccia. Non ho ammazzato nessuno". Durante la conferenza stampa, presso una Sala Masaniello dell'Hotel Royal Continental gremita di giornalisti, l'ex attaccante dai piedi d'oro è stato un fiume in piena.

Buongiorno a tutti. Grazie per il rispetto nei miei confronti. Quello di oggi però, non quello di ieri, quando ho avuto anche qualche telecamera in testa. E' bello respirare di nuovo l'aria di Napoli. E' tanto tempo che volevo farlo, ma c'è qualcuno che non mi lasciava farlo, e non capisco. Tutti quanti in questa vicenda, da Coppola a Ferlaino e ai Gallo, hanno firmato il mio contratto. Io mi dedicavo solo ad andare in campo la domenica. E l'unico che non poteva entrare in Italia ero io. Quando sono arrivato a Milano la Finanza è entrata in camera mia per togliermi gli orecchini. Bisogna dire la verità: io andavo in campo per far felici i napoletani. Perché devo pagare io e tutti possono camminare tranquillamente per Napoli? Mi sono giocato la vita in ogni partita.

Maradona ha affermato, ancora una volta, di sentirsi vittima della giustizia italiana perché sta pagando colpe non sue.

Dico alla giustizia italiana: non dovete avercela con me. Non sono stato una vittima, perché all'epoca guadagnavo tanto. Ma non posso pagare colpe non mie. Ferlaino, Coppola e Gallo lo sanno. Ora mi sento una vittima, perchè sono l'unico che il Fisco insegue. Ma io ci metto la faccia. Non ho ammazzato nessuno"

Il Pibe de oro ha ricordato della sua dedizione al Napoli, della sua voglia di giocare e di vincere con, e per, la maglia azzurra ed ha affermato di non possedere quei soldi che la giustizia italiana gli chiede: "Voglio venire con mio nipote a vedere il Napoli per fargli vedere quello che qui ha fatto il nonno"

Mi allenavo e davo tutto per il Napoli mentre gli altri firmavano contratti. Per questo non capisco perché la giustizia italiana mi chiede 40 milioni di euro. Se io avessi quei soldi… Ferlaino lui ce li ha. Io ringrazio la gente che da Roma a Napoli mi ha trattato come uno che qualche volta l'ha fatto sorridere come ad esempio il gol a Tacconi. Io vengo a chiedere veramente giustizia. Dicono che la giustizia non esiste, io voglio credere che con me esista perché io voglio ritornare in Italia, voglio venire con mio nipote a vedere il Napoli e veda qui quello che ha fatto il nonno. Questo per la giustizia italiana sarà facile perchè rivedendo tutto quello che abbiamo visto con il mio avvocato io non ho fatto niente. Se se la devono prendere con qualcuno se la devono prendere con chi firmava i contratti. Io non c'entro niente.

L'argentino ha ringraziato i napoletani ed ha ribadito di essere vittima di un'ingiustizia.

Ringrazio i napoletani che vedo che me lo dimostrano che l'affetto e l'amore non è cambiato in questi anni. Voglio essere un duro ma ho pianto quando ho sentito che i ragazzi mi cantavano che io ero la rappresentanza di questa città. Mi sono commosso molto e ho pianto perché ripeto non ho ammazzato nessuno. Napoli c'ha memoria, quella memoria che forse qualcuno non ha. Lasciatemi camminare per l'Italia serenamente. Un argentino non può risolvere i problemi degli italiani. Noi abbiamo tanti problemi nel nostro Paese. Questa che sta avvenendo è un'ingiustizia e spero che come me tutta la gente che è stata coinvolta in questo problema trovi una soluzione. Sono venuto a chiarire il mio problema con il Fisco non sono venuto a mangiare a casa di De Laurentiis e del sindaco De Magistriis. Da De Laurentiis non ho ricevuto mai, mai, mai un invito per vedere una partita del Napoli. Il sindaco invece deve risolvere più i problemi della città che parlare con Diego. Ci sono tanti ricordi belli del Napoli, soprattutto il San Paolo pieno che non ho visto mai più. Quella era una squadra di uomini. E in pochi lo riconoscono.

L'incontro con i politici? Un aiuto è ben accetto da tutti ma lui non ha "appuntamenti" con nessuno.

Incontro con Napolitano? Io vorrei parlare con tutti per spiegare la mia situazione però io non posso forzare nessuno a parlare della mia faccenda. C'è della gente vicino a me che ci può parlare, ma oggi non so chi è il presidente italiano. E non lo sapete nemmeno voi se è Grillo o Berlusconi."

Dalla giustizia alle leggi del cuore: Napoli-Juve e la sfida Scudetto

La Juve vince lo scudetto? Io non credo che a 12 giornate dalla fine si possa dire che uno ha vinto il campionato. Non dobbiamo regalare lo Scudetto alla Juve. Il Napoli deve dare la caccia ai bianconeri perché la Juve è più del Napoli. Solo che loro sono pratici. Arrivano due volte e fanno due gol. Il Napoli ieri lo abbiamo visto ma non deve mollare perché venerdì c'è lo scontro diretto e sappiamo che loro in trasferta non sono la stessa squadra di Torino. Per questo chiedo ai giocatori di non avere paura di vincere, questo il campionato è ancora aperto"

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