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Maradona libero dal fisco, può tornare a Napoli. L’Agenzia delle Entrate: “Non è vero”

Gli avvocati dell’ex Pibe, Pisani e Scala, hanno annunciato che la Commissione Tributaria Centrale, ultimo grado di giudizio della giustizia fiscale, con sentenza depositata il 29 gennaio 2013, ha accertato l’estinzione per intervenuto condono dei giudizi che vedevano ancora coinvolti la Società Sportiva Calcio Napoli per le vicende di Careca, Alemao e Maradona.
A cura di Maurizio De Santis
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l'ex pibe de oro

Diego Armando Maradona non è più un evasore per il Fisco italiano e può tornare in Italia, a Napoli. Nella sua Napoli, quella che ancora sogna quando ricorda il suo nome e vive, oggi come fosse ieri, il miracolo dello scudetto. Che sia anche questo un segno premonitore? E, magari, allo stadio San Paolo ci sarà anche lui per il big match contro la Juventus. La rivale di sempre. Una cosa alla volta… Intanto gli avvocati Angelo Pisani e Angelo Scala, legali dell'ex Pibe de Oro, hanno annunciato che la Commissione Tributaria Centrale, ultimo grado di giudizio della giustizia fiscale, con sentenza depositata il 29 gennaio 2013, ha accertato l'estinzione per intervenuto condono dei giudizi, che vedevano ancora coinvolti la Società Sportiva Calcio Napoli per le vicende di Careca, Alemao e Maradona, in virtù delle norme speciali sul condono confermando inoltre la nullità dell'originario accertamento fiscale nei confronti di questi contribuenti da dichiarata dalla sentenza appellata nel 1994. Il fisco italiano reclamava circa 40 milioni di euro, cifra poi ridotta a 34.2 dopo la sentenza delle Commissione provinciale tributaria di Napoli dello scorso giugno, per pendenze relative all'attività di calciatore svolta dal 1984 al 1991.

Il commento e la soddisfazione dei legali.

Ed è per questo motivo – affermano a Sky Sport – che non soltanto si conferma definitivamente la sentenza di appello numero 126 del 29 giugno 1994 sulla nullità dell'accertamento fiscale carente di prova delle violazioni da parte del fisco e da quel giorno favorevole ai calciatori e alla Società sportiva Calcio Napoli, ma si certifica che comunque dal 2001 l'obbligazione nei confronti anche di Maradona era già estinta oltre che per l'annullamento per l'accertamento fiscale, anche per condono da parte del Calcio Napoli  e che dunque Equitalia e Agenzia per le Entrate in tutti questi anni piuttosto che esigere crediti veri hanno solo perseguitato il più grande calciatore del mondo facendolo scappare dall'Italia e costringendolo a non metterci più piede per una pretesa infondata e tasse non dovute, delle quali addirittura avevano già ottenuto il pagamento per effetto del predetto condono da parte della Società Sportiva Calcio Napoli.

Incubo finito per Diego, può riabbracciare la sua città.

Maradona è finalmente libero dall'incubo del fisco e dalle false strumentalizzazioni a suo carico e ha dato mandato di agire in giudizio nei confronti dell'agente della riscossione e dell'Agenzia delle Entrate per chiedere il risarcimento dei danni personali, all'immagine, patrimoniali e da perdita di chance, subiti in questi anni con cartelle false per tasse annullate non dovute, quantomeno per una somma equivalente alla stessa pretesa, ingiustamente addebitatagli di 40 milioni di euro.

L'ex numero Dieci partenopeo aveva sempre proclamato la propria innocenza.

L'ho sentito ieri ed era felicissimo della notizia – ha concluso Pisani – mi ha invitato a Dubai, mi ha detto di andare lì per 15 giorni per festeggiare e poi venire a Napoli. Sapeva di essere innocente, ha sempre pagato le tasse. Maradona potrebbe essere in Italia già nei prossimi giorni con la figlia per riabbracciare tutti i napoletani senza più essere perseguito.

L'Agenzia delle Entrate precisa. "La Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Diego Armando Maradona ha con l'erario italiano" fa sapere, sottolineando che come sia stata anzi "rigettata" la richiesta di adesione al giudizio sul Napoli avanzata dal calciatore.  Nell'ambito del caso Maradona, le Entrate valuteranno di "avviare azioni legali, anche in sede civile, a tutela della propria immagine". Lo afferma l'Agenzia per la "reiterata diffusione di notizie inesatte" da parte dei legali dell'ex giocatore "di fatti che non rispecchiano la posizione dell'Agenzia" né gli obblighi di Maradona.

Il dispositivo della sentenza a cui fa riferimento il Fisco. Non è ancora stata pubblicata la "sentenza" della commissione tributaria in relazione ad alcuni ricorsi presentati dagli ex calciatori del Napoli. Ma il dispositivo che sintetizza le decisioni è già stato protocollato, con il numero 12492/1995, con una decisione che indica: "ricorso parzialmente respinto". Cinque i punti del dispositivo, il primo dei quali riguarda proprio Diego Armando Maradona. Eccoli.

"La commissione tributaria centrale – è scritto – A) rigetta la richiesta di intervento adesivo dipendente, avanzata dal calciatore Maradona; B) dichiara estinti i giudizi relativi alla fallita società sportiva Calcio Napoli e al calciatore De Oliveira, per tutte le annualità in contestazione; C) dichiara estinto il giudizio relativo all'accertamento notificato al calciatore De Brito per la rettifica della dichiarazione dei redditi del 1898; d) rigetta il ricorso dell'ufficio proposto nei confronti dello stesso calciatore De Brito, avente ad oggetto la rettifica dei redditi all'anno 1990".

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