Maradona e Grondona fanno scintille: volano parole grosse tra i due
Che l'ex CT della Nazionale argentina, nonché indimenticato numero 10 della storia del calcio mondiale, faccia sempre parlare di sé ormai non è una novità. Già la notizia, risalente a qualche giorno fa, che Diego Armando Maradona allenerà l'Al Wasl ha sorpreso un pò tutti, anche se si sa l'ex Pibe de Oro è sempre in cerca di nuovi stimoli e un'avventura a Dubai, oltre che arricchirti a livello economico lo fa anche come bagaglio di esperienze.
DOPING E MARADONA – Tutti ricorderanno l'uscita di scena dai Mondiali di USA '94 di Diego Armando Maradona. Accompagnato fuori dal campo da un'infermiera, scortati da una guarda a cavallo. Un'uscita di scena puramente spettacolare che, secondo Maradona, dovrebbe lasciar intendere la volontà di voler incastrare, anche mediaticamente. Quella contro la Grecia, fu l'ultima partita giocata in un Mondiale da parte di Maradona che dopo essere risultato positivo all'efedrina fu squalificato per doping
L'ACCUSA DI DIEGO – L'ultima notizia inerente a Maradona riguarda un diverbio (a distanza) tra l'ex capitano
dell'Argentina e del Napoli e lo storico presidente della Federcalcio albiceleste: Julio Grondona. "Sapete perché non ci furono controlli antidoping nello spareggio contro l'Australia? Perché Grondona fece un imbroglio per farci qualificare al Mondiale", queste le parole di Maradona rilasciate in un'intervista riguardanti un aneddoto in particolare, ovvero la sfida della nazionale argentina contro l'Australia. In quel caso, secondo Maradona, i vertici dell'Afa (tra cui Grondona) avevano "spinto" affinché i giocatori prendessero alcune sostanze dopanti: "Ti davano un caffe’ veloce e nel caffe’ ci mettevano qualcosa che ti faceva correre di più". L'accusa di Maradona è molto pesante visto che afferma che la Federazione, non solo invogliò e dopò i calciatori per centrare l'obiettivo della qualificazione, ma addirittura sapeva che non ci sarebbero stati controlli antidoping, né all'andata né al ritorno.
LA RISPOSTA DI GRONDONA – Grondona, dal canto suo, rigetta ogni accusa e dichiara: "L'ho fatto per difendere Maradona. Lui non c'era nelle qualificazioni e arrivava da un processo di recupero per un problema di doping"". Lo stesso
presidente poi ammette: "Non so se ho sbagliato o se l'ho fatto per paura che potesse accadere qualcosa. Ad ogni modo ho voluto che nell'ultima partita non ci fossero controlli antidoping, perchè arrivavano alcuni giocatori che non erano nel mio paese e potevo sapere cosa avevano preso o cosa avevano smesso di prendere". Grondona, attuale vicepresidente della FIFA, ha concluso spiegando che anche gli avversari sapevano e che questo non è stato fatto per permettere ai calciatori di potersi dopare: "Ci siamo accordati con l'Australia. Si sapeva tutto e anche i media e la stampa erano al corrente e consapevoli del fatto che non esisteva il problema del doping. Quindi, sia a Buenos Aires che in Australia non ci sono stati controlli antidoping. Questo non vuole dire che si fece affinchè si dopassero, ma è quello che si vuole fare intendere".
RAPPORTI SEMPRE TESI – Non sono mai stati idilliaci i rapporti tra Maradona e Grondona, anzi i due (in più di un'occasione) si sono trovati faccia a faccia a discutere. Basta considerare che Grondona è a capo dell'Afa da 32 anni, ovvero da quando Maradona ha iniziato a giocare da professionista. Sia quando era calciatore, che adesso da tecnico, Maradona non ha mai nascosto una certa antipatia verso i vertici federali in particolare Grondona definito un vecchio pazzo.