Maradona: “Non c’era il rigore contro la Juventus, Lucas Vazquez s’è tuffato”
L'eliminazione dalla Champions League e più ancora per quel calcio di rigore fischiato al 98° è una ferita aperta. Ci vorrà tempo per rimarginarla e lascerà un segno indelebile sulla storia della Juventus in Coppa. Il corredo accessorio di polemiche, proteste, parole in libertà (anche troppe, come nel caso di Gigi Buffon e della sua sfuriata), moviola e pulci fatte alla moviola sull'azione del fallo commesso da Benatia su Vazquez fa parte del folklore e ha accompagnato il turbolento post partita, il viaggio in aereo verso l'Italia e Torino dei bianconeri.
Era rigore, non era rigore? In Spagna come in Italia l'informazione s'è spaccata sull'opportunità e sulla decisione dell'arbitro Oliver di aver concesso quel penalty quando mancava una manciata di secondi ai supplementari che la Juve aveva conquistato dopo aver riequilibrato lo 0-3 subito a Torino con quello del Bernabeu. Quell'episodio ha fatto (e fa tuttora) discutere molto, chiamando in causa anche ex calciatori (Lineker lo ha definito ‘come sparare su Bamby'), ex campioni protagonisti del passato.
Tra questi c'è pure Diego Armando Maradona. L'ex Pibe de Oro del Napoli, però, ha spostato l'attenzione dal direttore di gara al calciatore del Real che era a pochi metri dalla porta e sul quale il difensore è intervenuto. Secondo l'ex fuoriclasse argentino i riflettori vanno tutti puntati su Lucas Vazquez e quella furbata fatta per procacciarsi il penalty che ha deciso partita e qualificazione.
Non era rigore – ha ammesso l'ex ‘dieci' ed ex selezionatore dell'Albiceleste – Diciamo che Lucas Vazquez non aveva molta altra scelta. Era di fianco a Buffon e Benatia che veniva da dietro voleva contrastarlo per rubargli la palla. Vazquez si è lasciato cadere… l’avrei fatto anche io. Ma se non l'avesse fatto sono anche convinto che sarebbe stato gol del Real al 99%".