Manenti, colpo di scena: “Vendere il Parma? Possibile”
Un colpo di scena, l'ennesimo di una vicenda – la crisi societaria del Parma – divenuta grottesca. Giampiero Manenti, il presidente dei bonifici partiti e mai arrivati, adesso è pronto a passare la mano. Vendere a sua volta la società emiliana dopo averla rilevata dalle mani di Taçi, sarebbe il terzo passaggio di consegne nel giro di pochi mesi dopo l'effetto domino avviato dalla cessione di Ghirardi. Un club nel caos: calciatori che non vogliono giocare e attaccano la Federazione, additandola a responsabile dello sfascio; il sindaco pronto a chiudere lo stadio perché ritiene non credibile l'attuale numero uno (pizzicato con una serie di multe inevase e con l'auto sotto sequestro); tifosi e creditori sul piede di guerra.
E adesso l'ennesima sortita di Manenti: "Abbiamo tre possibilità – ha ammesso ai microfoni Stadio Sprint, trasmissione di Rai2 – vendere, portare i libri in tribunale oppure presentare il piano di rientro in Procura. E la cessione è possibile, sempre che qualcuno si fa avanti con un'offerta". C'è già qualcuno alle porte? E lui risponde così: "Vendere? Sì, a una struttura molto importante ma per adesso dovranno ancora sopportarmi".
Il colloqui con il primo cittadino di Parma è andato malissimo, all'uscita Manenti è stato addirittura quasi aggredito da un gruppetto di sostenitori emiliani, infuriati per la piega che ha preso la questione, con la società che sembra inevitabilmente diretta verso il fallimento (la Procura ha avviato anche un'indagine prefigurando il reato di bancarotta fraudolenta per quanto accaduto finora). "Il sindaco minaccia di chiudere lo stadio? Se vuole farlo, lo chiuda… Io non posso farci niente e allora questo significa che non è un problema se il Parma fallisce o meno". Copione a braccio, battute improvvisate per un finale già scritto.