Mandzukic, l’uomo in più (che non sorride mai)
Dopo aver vinto la Coppa Italia per il terzo anno consecutivo, la Juventus ha conquistato per la sesta volta di fila lo scudetto, record assoluto per la Serie A. Naturalmente i protagonisti della grande annata bianconera sono tantissimi. Buffon ha messo le mani su tante vittorie, l’imperforabile difesa ha confermato che in Italia vince sempre chi prende meno gol, Dani Alves ha messo tutta la sua esperienza, mentre Higuain e Dybala hanno segnato gol pesantissimi. Ma altrettanto decisivo è stato Mario Mandzukic, l’uomo che ha permesso ai bianconeri di effettuare il grande salto di qualità anche in Champions League.
Mandzukic, che ha vinto tantissimo con il Bayern Monaco e ha giocato anche con l’Atletico Madrid, a gennaio ha cambiato ruolo. Allegri, che lo scorso anno lo scelse come partner d’attacco di Dybala, ha deciso di spostarlo sulla fascia sinistra. Il croato si è trovato a meraviglia e i bianconeri con un super offensivo 4-2-3-1 non hanno quasi perso un colpo. E molti meriti per questi grandi risultati li ha Mandzukic che ha una forza fisica impressionante, ha grande coraggio e gioca per la squadra. E naturalmente quando si trova in area di rigori i gol li fa sempre.
Cambiando ruolo la porta l’ha vista meno, ma la sua firma l’ha posta nei momenti più importanti. Mandzukic infatti ha segnato nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Monaco ed ha realizzato il primo gol della sfida che ha portato lo scudetto, e cioè quella con il Crotone. Ed è stato giusto così. Perché l’importanza del croato è avvertita da tutta la squadra. Non a caso Giorgio Chiellini, uno dei senatori e soprattutto uno dei sei giocatori che ha conquistato tutti i sei scudetti consecutivi, in tempi non sospetti a proposito di Manduzkic ha detto: “Mario è il nostro simbolo”. E i simboli non si toccano, e di sicuro ‘Mister No Good’ non lascerà la Juventus.