Manchester United: vietato ai giocatori scambiare le maglie o lanciarle ai tifosi

Non sarà un derby come gli altri e non è questa volta una frase di circostanza: Non soltanto perché sulle panchine ci sono due tra i più titolati e vincenti allenatori del mondo e non solo perchè è uno dei derby più ricchi di sempre. A Manchester la sfida tra City e United sarà unica anche perché per la prima volta ai giocatori dei red devils è stato posto un singolarissimo veto da parte dello stesso club: non si potranno scambiarle con gli avversari a fine partita. Motivo? Bisogna risparmiare laddove si può e non sperperare le divise è un modo come un altro per limitare i costi.
Ibrahimovic e compagni sono stati avvisati: il club in cui giocano ha permesso loro di avere guadagni importanti, tra i più ricchi d'Europa ma dovranno aiutare il club a contenere i costi. Così, in caso di vittoria o di gol non sarà più concesso lanciare la maglietta verso la propria tifoseria e a fine partita – che si vinca o che si perda – sarà vietato anche scambiarsi la casacca con l'avversario di turno. Il motivo è semplice: lo United deve risparmiare e questo è un modo come un altro per farlo.
Uno schiaffo anche agli avversari di turno perché spesso la sconfitta viene lenita dalla richiesta – spesso accettata – da parte del vinto di avere la pregiata maglia del vincitore come premio di consolazione. Ma chi spera in Premier di incontrare Ibrahimovic e pensa di chiedergli la divisa a fine gara resterà deluso: lo United ha vietato questo tipo di scambio.
Una decisione che apparentemente potrebbe dimostrarsi sciocca agli occhi dei più ma se si pensa che gran parte dei ricavati e delle entrate del club arriva proprio dal commercio delle magliette ufficiali dei giocatori, si capisce il danno che si potrebbe recare lanciandone una a vittoria verso gli spalti o scambiarla con l'avversario di turno. Nel primo caso, oltre a doverla rimpiazzare in magazzino, si farebbe un gradito omaggio ad un tifoso senza incassare un penny. Un danno che per il terzo club più ricco del mondo oggi sembra inaccettabile. In Inghilterra, comunque, questa decisione non è del tutto inedita: l'anno scorso una simile decisione era stata presa dal Cambridge United, che tuttavia milita in League Two e la cui rosa è valutata non più di 3 milioni di euro.