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Manchester United: Sir Alex Ferguson dice addio al vino, la sua grande passione

Lo scorso maggio Ferguson è stato ricoverato e operato d’urgenza a causa di un’emorragia cerebrale. Ristabilitosi, ha dovuto però rinunciare a godersi una delle sue più grandi passioni oltre al calcio: il vino. Un ‘addio’ doloroso per chi è sempre stato riconosciuto un vero esperto in materia, tanto da possedere una preziosissima collezione di 800 bottiglie.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si può anche rinunciare a qualche vizio per evitare problemi e cercare di godersi una meritata vecchiaia nel migliore dei modi. Lo deve aver pensato anche Sir Alex Ferguson che ha confermato alcune voci che già circolavano dopo il suo ricovero in ospedale: l'ex manager del Manchester United ha deciso di rinunciare ad uno degli amori della sua vita, il vino rosso. Operato d'urgenza lo scorso maggio a causa di un'emorragia cerebrale, il tecnico simbolo dei Red Devils ha dovuto fare questa scelta dettata dai motivi di salute.

L'amore per il vino. E' stato un addio doloroso, per chi conosce da vicino Sir Alex sa perfettamente quanto gli possa essere costata questa rinuncia, tanto che alcuni ristoratori dai quali si recava spesso nel sud della Francia già lo aspettano con una bottiglia pronta da stappare: "Quando sarà pronto a bere, brinderemo tutti insieme a lui".

Sobrietà imposta. Dopotutto la passione per il vino è sempre stata riconosciuta come uno dei cavalli di battaglia di Sir Alex oltre a quella per il calcio. E' sempre stato un amante del vino tanto da possedere una preziosissima collezione di 800 bottiglie. Una delle mete preferite negli anni è stato non a caso il sud della Francia particolarmente ricca di eccellenti vigneti ma proprio nell’ultima visita a Villefranche-sur-Mer non ha degustato nemmeno un goccio.

L'ovazione dei suoi tifosi. Lo scorso maggio Ferguson è stato ricoverato e operato d’urgenza a causa di un’emorragia cerebrale, stop che non gli ha impedito pian piano di tornare in forma fino a ripresentarsi di nuovo all'Old Trafford in occasione del match contro il Wolverhampton dove tutto lo stadio gli ha riservato una standing ovation da brividi. Un dovere per un mito assoluto che ha conquistato 38 i trofei alla guida dei Red Devils in 27 anni di gestione, ovviamente irripetibile.

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