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Manchester United, Fletcher: “Ero malato e disperato, ma ce l’ho fatta”

Darren Fletcher, che è stato afflitto dalla colite ulcerosa, ha parlato della sua malattia: “Andavo in bagno trenta volte al giorno, non uscivo e non riuscivo a guardarmi allo specchio.”
A cura di Alessio Morra
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Darren Fletcher è stato uno dei pilastri del Manchester United di Sir Alex Ferguson dal 2003 al 2011. Lo scozzese è un centrocampista polivalente e per questo piaceva al tecnico dei Red Devils che raramente rinunciava a lui quando Rooney e compagni dovevano giocare una partita importante. Poi all’improvviso la carriera di Fletcher ha subito uno stop. Esattamente il 13 dicembre 2011 Fletcher, d’accordo con il club, ha annunciato uno stop a tempo indeterminato. Le voci sul suo state di salute sono state abbastanza preoccupanti fino a quando non è stato diffuso un comunicato ufficiale in cui si parlava per Fletcher di colite ulcerosa. Il giocatore nei due anni successivi ha vissuto un autentico calvario e naturalmente ha giocato pochissimo. Lo United lo ha sempre sostenuto ed oggi dopo tanta sofferenza Fletcher è tornato titolare.

“Ai miei compagni non dissi nulla della mia malattia!”

Il lieto fino c’è stato. Ma Fletcher al ‘Daily Mail’ ha raccontato i particolari della sua malattia, che inizialmente non aveva confessato nemmeno ai compagni di squadra: “All’inizio lo sapevano solo la mia famiglia, i medici dello United e Sir Alex Ferguson, che mi aveva consigliato di non dire nulla ai miei compagni. Ma più passava il tempo e più diventava difficile: i ragazzi capivano che c’era qualcosa che non andava e mi facevano domande e non riuscivano a capire perché non rimanessi mai fuori per una cena o per una birra.”

“Sono arrivato a pesare meno di 60 chili”

Lo scozzese per via di una cura a base di steroidi perse quasi trenta chili e la sua vita per tanti mesi è stata davvero un inferno: “Ero arrivato a pesare meno di 60 chili, il mio corpo era magrissimo ma la faccia continuava a gonfiarsi: ero orribile, non riuscivo nemmeno più a farmi guardare da mia moglie e dai miei bambini. Poi c’erano mal di testa lancinanti e il continuo bisogno di andare in bagno: dovevo avere vicina una toilette, potevo anche andare trenta volta al giorno in bagno. A volte mi svegliavo la mattina per recarmi agli allenamenti e non riuscivo a muovere un singolo muscolo.”

“Nulla può fermarmi”

L’operazione subita nell’agosto 2013 è stata l’ultima ed ha risolto i problemi di Fletcher, che è tornato anche ad indossare la fascia di capitano della nazionale della Scozia: “L’ultima operazione è dell’agosto 2013 e due mesi dopo giocavo con le riserve. Se non avessi avuto la possibilità di allenarmi non sarei riuscito ad andare avanti: il fatto che sia tornato ad essere un calciatore professionista dà speranza a tante persone, il calcio così è un grande veicolo. Adesso nulla può fermarmi: vivo una vita normale e gioca nella squadra dei miei sogni.”

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