Maldini: “In questo Milan non ci torno”
La crisi del Milan, da tre anni inchiodato a metà classifica in Serie A e da altrettanti fuori dall'Europa, attende di conoscere il proprio destino societario: ma in attesa di delineare il nuovo assetto ai vertici, da parte di Paolo Maldini è già arrivato un secco e deciso "no grazie" al possibile ingresso in società. Non è la prima volta che l'ex-bandiera rossonera prende le distanze dal club, pur proclamandosi suo grande tifoso.
"Vedermi in un'altra squadra è impossibile", ha spiegato ai microfoni di Telelombardia, "sono e sarò sempre un tifoso del Milan. Ma all'interno del Milan in assoluto non tornerei, perché abbiamo delle visioni completamente opposte. Al Milan c'è un po’ di confusione, il doppio ad non funziona", ha aggiunto ancora Maldini, "c'è mancanza di unità d'intenti tra il signor Galliani e Barbara Berlusconi. Manca un progetto e ci sono meno investimenti rispetto a una volta. Leonardo, Allegri, Seedorf e Barbara Berlusconi mi hanno chiamato. Sono sempre andato ad ascoltarli, ma credo che la società non abbia visto in me una persona idonea", ha sottolineato Maldini.
Parole durissime che però trovano riscontro nei fatti: dalla cacciata di Allegri in poi, il Milan non ha mai avuto continuità di risultati, è sempre rimasto fuori dall'Europa, ed è stato incapace di vincere qualunque tipo di trofeo. "Vivo tra Milano e gli Stati Uniti, cercando di costruire il futuro su me stesso e senza l’aiuto di nessuno, senza mai scendere a compromessi", ha aggiunto ancora Maldini, "una volta che la vita da calciatore è finita mi sono creato un'alternativa al calcio. E soprattutto, non è matematico che un grande giocatore di una squadra rimanga anche con un ruolo da dirigente. Ho una bellissima vita che va anche aldilà del calcio".