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Mai come Maradona, Messi ‘zeru tituli’ con l’Argentina

A 29 anni la stella del Barcellona non ha mai sollevato un trofeo con la Selecciòn: gli mancano la personalità, il tocco magico, ‘la mano de dios’, il gol del secolo. Come l’ex Pibe al Mondiale del 1986 in Messico.
A cura di Jvan Sica
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Maradona è meglio di Pelè, cantano ancora a Napoli. E pure di Messi, mormorano gli argentini. Cinque Palloni d'Oro, vittorie a mani basse con il Barcellona ma ‘zeru tituli' con l'Argentina. Il ricordo delle gesta di Maradona – oltre che i giudizi sferzanti che arrivano proprio dall'ex Pibe de Oro –  è un fardello troppo pesante per le spalle della Pulce. Il raffronto, altrettanto impietoso. A 29 anni la stella del Barcellona non ha mai sollevato un trofeo con la Selecciòn: avrà anche il piede fatato ma gli mancano il tocco magico, ‘la mano de dios', il gol del secolo come al Mondiale del 1986 in Messico.

I tifosi argentini e la passione viscerale per Messi e soprattutto Maradona
I tifosi argentini e la passione viscerale per Messi e soprattutto Maradona

Il finale di Copa America Centenario è amarissimo. Realizzare un gol sarebbe un finale perfetto per il film voluto dagli Usa e soprattutto uno degli episodi più belli dell’altro film, quello su Messi e la sua storia di giocatore più importante di sempre. Ma invece… invece la palla va fuori e Messi resta ancora una volta incompiuto in nazionale, lontano dall’astro a cui tende, ‘el Diez', che lo illumina solo di luce riflessa.

Negli Stati Uniti Messi ha superato Batistuta quale miglior marcatore nell'Albiceleste: 55 gol contro 54, di cui 27 in amichevole e 28 in gare ufficiali, ma di queste solo 12 hanno deciso il risultato finale. Poche per passare alla storia. Inutili se sbagli il rigore che ti precipita dal Paradiso all'inferno per la terza volta in altrettante finali giocate (Mondiale in Brasile compreso).

Le immagini dopo l’ultimo penalty sono veramente drammatiche. Già durante i tiri dal dischetto, dopo il suo errore, Messi si allontana spesso dal gruppo di compagni pensando e addolorandosi per quello che il suo errore avrebbe potuto portare. Alla fine crolla a terra sfinito e, dopo essersi rialzato, si siede da solo in panchina a guardare il vuoto. Non ce l’ha fatta neanche stavolta, in un percorso costellato di sconfitte che stanno determinando ormai il giudizio su un giocatore che con il suo club è il più vincente di tutti i tempi.

La gara è stata vibrante. Il Cile ha messo dentro tutto il suo coraggio podistico e tattico. In Sud America, insieme al Brasile, è l’unica squadra che non ha paura di Messi e non lo marca tenendo fermi due uomini. Come lo scorso anno, hanno cercato di bloccarlo facendogli perdere ritmo grazie a recuperi in corsa e piccoli contatti fisici. I centrocampisti non lo seguivano mai a uomo ma collassavano subito su di lui ogni volta che prendeva palla, facendogli perdere tempi di gioco.

Non si può dire che Messi abbia giocato male, anzi è la finale (Mondiali 2014 e Copa America 2015 le altre due) in cui ha giocato meglio, ma non è stato abbastanza per vincere. La Pulce ha perso di nuovo e quel paragone urticante con Maradona ("è senza personalità", dice di lui l'ex Pibe) sembra non riuscire più a sostenerlo. Secondo fonti argentine, a fine partita ha affermato di voler lasciare la Nazionale. Possibile non ci riprovi ancora fra due anni nei Mondiali russi? Quella sarà davvero la sua ultima sfida, la sfida finale a un sogno, a una carriera ancora monca. Lionel, provaci ancora.

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