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Magia al San Paolo, un tifoso speciale guida i cori in Curva

Un gruppo della Curva B, i Fedayn, di concerto con l’associazione del comprensorio vesuviano Diamo Una Mano, hanno portato Alessio, giovane tifoso azzurro affetto da un tumore, nel loro settore. I tifosi gli hanno concesso l’onore, il raro privilegio, di capeggiare la torcida azzurra guidando i cori.
A cura di Salvatore Parente
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San Paolo

Il calcio nonostante la sua modernità fatta di pay tv, ingaggi altissimi, sponsor e spezzatini televisivi, offre ancora storie di una certa magia, capaci di suscitare sentimenti e valori ormai quasi sopiti, estinti. Gli ultras, i supporters più caldi, gli irriducibili che svestono i panni, troppe volte indossati di violenti, facinorosi e diffidati, diventano insieme gli angeli custodi di un tifoso speciale.

Il ‘capo' della Curva è un bimbo gravemente malato

Questa sera sugli spalti del San Paolo, uno dei catini più bollenti d'Italia, la parte migliore dei tifosi, troppo spesso sulle pagine di cronaca per episodi spiacevoli di violenza e divisione, si è palesata in termini di umanità e passione per la vita. Un gruppo della Curva B, i Fedayn, di concerto con l'associazione del comprensorio vesuviano Diamo Una Mano, hanno portato Alessio, giovane tifoso azzurro affetto da un tumore, nel proprio settore. Ma, al di là della grande accoglienza riservata, i tifosi gli hanno concesso l'onore, il raro privilegio, di capeggiare la torcida azzurra guidando i cori di supporto nei confronti della compagine partenopea.

Un gesto di un’umanità inestimabile che ha commosso l'intero stadio e segnato, irrimediabilmente, la vita del 13enne visibilmente emozionato e ancora di più innamorato del Napoli, di Napoli e della vita. Un giorno speciale, un giorno da ricordare per il Re della Curva, "eletto" non per nobili natali né per stirpe di alto lignaggio ma per un sentimento di amore e rispetto per l'esistenza e per la lotta, esiziale, verso il massimo bene disponibile: la vita!

La magica notte di Fuorigrotta

Una serata che, risultato a parte, ha dimostrato l’immenso, sterminato cuore del pubblico del San Paolo sempre vicino e sensibile a temi così delicati e profondi. Una notte che avvolge di magia Fuorigrotta ma non per le esaltanti giocate viste in campo ma per la straordinaria storia andata in scena sugli spalti, dove, al di là di tutto, a vincere è stata la gioia del piccolo Alessio.

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