Luiz Otavio, l’eroe di Chapecò: dalla discarica al gol in Recopa Sudamericana

La Chapecoense si sta giocando la Recopa Sudamericana contro l'Atletico Nacional con la sua nuova squadra, ricostruita dopo il distastro aereo in Colombia dove morirono quasi tutti i giocatori e dirigenti del club brasiliano. La prima gara è andata bene, con una vittoria che sa di viatico per ridare un sorriso importante ad una società e ad una città che ancora sente addosso il peso della tragedia. Protagonista della finale di andata Luiz Otavio, neo acquisto della Chape, che si è calato perfettamente nella sua nuova dimensione regalando il gol decisivo per il successo. Un attaccante che, come la Chape, ha avuto un destino avverso, difficile, ma che ha saputo superare con sacrifici e forza di volontà, guadagnandosi con diritto un posto nella Serie A brasiliana e un minimo di notorietà grazie alla sua rete di cui oggi tutto il Brasile parla.
24 anni, ma una vita intensa, spesa spesso a sognare di giocare a calcio, sfondare in quel mondo che sin da bambino ha sempre amato e per il quale era pronto a sopportare qualsiasi sacrificio, anche mangiare pane ammuffito: "Mi è anche capitato agli inizi quando venni preso in giro dal mio primo procuratore che mi lasciò solo e con i debiti. Ho dovuto lavorare, pulire stanze, servire clienti, mangiare quel che c'era" racconta l'attaccante della Chape, Luiz Otavio. "Poi son tornato a casa e ho riprovato a entrare nel calcio: ho fatto tutte le serie minori, fino al 2013, con il prestito al Bonsuccesso, dove conquistai la promozione in Serie A Carioca. L’anno dopo, riuscimmo a mantenere la squadra in prima divisione".
Dalla discarica al gol in Recopa – Le disavventure però non finiscono: il Bonsuccesso non paga gli stipendi, è ai margini del fallimento, non libera i propri giocatori per firmare nuovi contratti e Luiz Otavio è costretto a trovarsi un nuovo lavoro: in una discarica di rottami. "Era il 2015 quando mi sono liberato di quel peso e ho iniziato a giocare più serenamente, fino all'accordo di questa estate con la Chape. Questo club sta per essere ricostruito, sto partecipando al compito più importante: ridare identità ad una società. La gente di Chapecò se lo merita, quando ho segnato in Recopa l'ho fatto per loro. E' stata una emozione indescrivibile, ho pensato a un sacco di cose in quel momento, tutta la mia carriera e le difficoltà che ho avuto. Quel gol è il più importante della mia carriera"