L’UEFA deferisce il Manchester City: a rischio il mercato e la Champions League
Sessioni di mercato congelate e l'accesso alla Champions League negato. E' lo scenario peggiore che il Manchester City e i suoi tifosi temono in vista della decisione finale dell'Uefa che sta verificando sui conti del club inglese che avrebbe violato ripetutamente i requisiti richiesti dal Fair Play Finanziario. La camera di investigazione dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA (CFCB) ha intanto deferito il Manchester City.
E' un primo passo verso una decisione definitiva che potrebbe mettere in ginocchio i campioni d'Inghilterra e riaprire scenari importanti. Senza la Champions League, con almeno una stagione di assoluta stasi e di profilo basso, anche per Pep Guardiola non risulterebbe così scontata la permanenza tra gli skyblues.
La nota ufficiale di difesa del City
Subito da Manchester è arrivata una nota ufficiale della società che ha provato a rispedire al mittente qualsiasi accusa di violazione delle norme vigenti: "Il Manchester City è deluso ma purtroppo non sorpreso dal deferimento. Le fughe di notizie sui media sono indicative su come si è svolto il processo. L'accusa di irregolarità finanziarie è completamente falsa e ignora le prove inconfutabili fornite dal Manchester City".
Le rivelazioni del New York Times
Il problema è la veridicità di alcune accuse che risalgono al recente passato, da parte della proprietà qatariota di aver bypassato il FFP con manovre di finanziamento illecito. Il riferimento del deferimento richiama anche in parte le anticipazioni pubblicate qualche giorno fa dal ‘New York Times'. Secondo il giornale americano il Manchester City rischierebbe addirittura l'esclusione dalla prossima Champions League a causa delle entrate gonfiate di alcune sponsorizzazioni versate direttamente dall'Abu Dhabi United Group, che fa capo al proprietario del club Mansour.
L'indagine del 7 marzo
La proprietà del City ha sempre rifiutato tali accuse affermando siano totalmente false e portando a propria difesa prove che al momento sembrano però non essere sufficienti all'Uefa: l'indagine era partita il 7 marzo 2019 e ora si è conclusa col deferimento davanti alla camera giudicante del CFCB.