Lotito e la finale contro la Roma: il mondo ci guarda, i tifosi onorino lo sport

Non sarà una finale come tutte le altre e a Roma lo sanno. Sarà la partita dell'anno e, forse, qualcosa di più visto che il derby ha un valore che va al di là del semplice successo in Coppa Italia. Così, Claudio Lotito, presidente della Lazio non si tira indietro nel pensare a cosa potrà accadere domenica 26 maggio, data fissata proprio per la sfida che già tanto ha fatto discutere per l'orario d'inizio. Complici i problemi di ordine pubblico, un derby ad alta tensione e i precedenti (con scontri) dell'ultima stracittadina della Capitale in Serie A. "Mi auguro che i tifosi abbiano un comportamento all'insegna dei valori dello sport, del rispetto delle regole e dell'avversario. Dobbiamo essere antagonisti sul terreno di gioco e amici fuori" ha ricordato il presidente laziale che ricorda come la sfida con la Roma "Sarà un evento trasmesso in tutto il mondo e, quindi, uno spettacolo che dovrà rappresentare l'emblema della Capitale". Lotito ha provato anche a lenire l'ultimo strascico sulle polemiche organizzative che ha visto giorni di tensione tra i club, la Lega e la Questura, minacciando di portare la finale fuori dall'Italia, a Pechino, già teatro della Supercoppa. "Come Lega avevamo deciso per un orario che contemperasse anche la posizione della Rai. Abbiamo trovato una mediazione portata avanti dal presidente del Coni, dal Prefetto, dalle forze dell'ordine e dai due club accordandoci per le 18. Ora il Codacons si assume la responsabilità di ricorrere al Tar, vediamo quale sarà la risposta. Noi ci atterremo alle disposizione del giudice ma non capiamo quale possa essere il cambiamento nel disputare la partita alle 18 piuttosto che alle 21″