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Lotito: “Beretta conta zero. Carpi e Frosinone in A? Non valgono un c…”

Clamorose dichiarazioni del numero uno della Lazio in una telefonata registrata da Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia: “Ho agito per cautelarmi, Lotito fa pressioni”. In serata la risposta di Beretta: “Non sono infastidito, ha usato un modo spiccio per definire la realtà!”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Clamorosa telefonata quella registrata da Pino Iodice ad insaputa di Claudio Lotito: il direttore generale dell'Ischia, squadra della Lega Pro, ha consegnato a Repubblica l'audio di una telefonata del 28 gennaio, registrata ad insaputa del numero uno della Lazio. Ed il contenuto rischia di sollevare un polverone: Lotito ne ha per tutti, da Beretta ("conta zero") a Nicchi ("testa di c…, sta a fà un casino"), passando per il Carpi ed il Frosinone, squadre in lotta per la promozione in A ("squadre che non valgono un c…"). Pino Iodice, 49enne ex dirigente del Napoli, si è difeso così: "Ho registrato per cautelarmi", ha raccontato a Repubblica, "lui è un uomo potente, io rappresento una piccola società. Lotito fa pressioni: l’Ischia deve sostenere il suo programma o non avremo contributi". Un'accusa pesante, già filtrata nei giorni scorsi, alla quale oggi si è aggiunto l'audio della telefonata, consegnato a Repubblica che l'ha poi diffusa in rete.

L'antefatto: la Lega Pro nel caos. Mario Macalli, presidente della Lega Pro dal 1997 ed attuale numero due della FIGC, era stato sfiduciato da alcuni club della sua categoria. Il 16 febbraio ci sarà l'assemblea in cui il presidente spera di "ricurire" lo strappo e riconquistare la maggioranza. Tra i club che hanno votato la sfiducia c'è l'Ischia del direttore generale Pino Iodice: ma il dirigente dello storico club isolano, attualmente penultimo in Lega Pro, punta il dito verso Lotito, che oltre alla Lazio possiede anche la Salernitana, militante proprio in Lega Pro. Sarebbe proprio il patron biancoceleste tra i principali sostenitori della ricucitura dello strappo tra Macalli ed i club "ribelli".

"Ti faccio un discorso: secondo te in Lega di A decide Maurizio Beretta? Sai cosa decide? Zero", dice Lotito nella telefonata con Iodice, nella quale spiega anche il suo piano per la Lega Pro: "vi tranquillizzo, non sono candidato a niente, non m'interessa, voglio salvare la Lega Pro. Se nel giro di dieci giorni non si trova un gruppo di maggioranza su questo progetto, ti spiego che succede. Il 16 non arrivano i soldi, perché non ci sono". Progetto che prevede per il futuro "una commissione strategica, tre presidente, uno del nord, uno del centro ed uno del Sud: ogni venti giorni vedono l'attuazione del programma. In sei mesi incrementerò i ricavi, porterò uno sponsor al campionato ed i soldi dello streaming".

Poi attacca sui diritti televisivi e sulle possibili promozioni in A di squadre come Carpi e Frosinone: "Ho detto ad Abodi: Andrea, dobbiamo cambiare. Se mi porti su il Carpi, una può salire, ma se mi porti squadre che non valgono un c…, noi fra due o tre anni non abbiamo più una lira. Se fra tre anni abbiamo Latina, Frosinone, chi c… se li compra i diritti? Non sanno neanche che esistono il Frosinone, il Carpi..". Quindi, ne ha anche per Nicchi: "I 25 milioni che il Coni ha tagliato alla Figc sono stati tolti a Lega di B, Lega Pro, arbitri: hai visto quel testa di c… di Nicchi? Sta a fare un casino". Insomma, un duro affondo quello di Lotito verso tutto il sistema calcio. Una telefonata, quella registrata da Iodice e consegnata a Repubblica, che rischia di sollevare un ennesimo polverone su tutto il calcio italiano.

Nel tardo pomeriggio, dopo la riunione in Lega Calcio, è arrivata anche la replica di Maurizio Beretta: "Non sono infastidito da quello che ha dichiarato Lotito – ha spiegato il presidente di Lega Serie A – Lui ha voluto spiegare ciò che poi ci ha detto stamattina in riunione. Certo, ha usato un modo un po' spiccio per definire la realtà, ma non me la sento di drammatizzare. Dal punto di vista sportivo, voglio fare i miei auguri a Carpi e Frosinone e altre altre squadre che lottano per arrivare in Serie A, la riforma dei campionati è però necessaria e l'obiettivo è regolare promozioni e retrocessioni".

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