Lotito accusa Cavani, ma De Laurentiis lo difende: non è un tuffatore
Napoli-Lazio è una partita destinata a non finire mai. Dopo la rissa tra De Laurentiis e Lotito ed il 4-3 pirotecnico di ieri al San Paolo, ancora i due presidenti sono stati protagonisti di un diverbio a distanza. Il presidente laziale ha accusato senza mezzi termini Cavani di essersi buttato in occasione del rigore, gettando anche ombre sul campionato: "Certi episodi ci hanno penalizzato ed hanno condizionato la partita. Cavani può smettere di fare il calciatore e dedicarsi ai tuffi. É inutile continuare a giocare, la classifica è già scritta e si sa già chi va in Champions League".
Parole dure, durissime, forse anche troppo. Si può capire che Lotito era molto arrabbiato per aver perso una partita che i suoi stavano addirittra vincendo, ma le sue accuse sembrano fuori luogo. In fondo la sua Lazio all'andata contro il Napoli passò in vantaggio con un gol di Zarate che si era palesemente aiutato con un braccio, ma forse questo il presidente biancoazzurro deve averlo dimenticato. Pronta comunque la replica di De Laurentiis: "Conosco Cavani, è una persona integra moralmente, imbrogliare o truffare non fa parte del suo carattere, le parole di Lotito sono state fuori luogo".
Ci ha pensato anche Nicchi, presidente dell'Aia, a zittire energicamente Lotito: "Se ha qualcosa da denunciare vada pure dai magistrati". Poi Nicchi ritorna sull'episodio del gol fantasma di Brocchi, che tanto ha fatto arrabbiare i laziali: "In tv si è visto che il pallone era entrato, ma al San Paolo nessuno se ne è accorto. Siamo favorevoli agli arbitri di porta ed alla tecnologia, ma non è una cosa che dipende da noi".