Loris Karius come Ulreich: la solitudine del portiere schiacciato dal senso di colpa
Se potessi tornare indietro nel tempo lo farei. Purtroppo, non è possibile. Mi dispiace molto, sono amareggiato e so di aver deluso tutti, a cominciare dai miei compagni di squadra. Adesso è molto dura ma la vita di un portiere è anche questa. Ora proviamo a rialzare la testa.
Loris Karius parla con un filo di voce ed è già tanto. Il portiere del Liverpool porta sulla coscienza la sconfitta nella finalissima di Champions contro il Real Madrid. Due dei tre gol che hanno consegnato la Coppa ai blancos – la terza consecutiva, la tredicesima nella storia del club – sono arrivati grazie all'estremo difensore tedesco protagonista di una serata da incubo. Prima ha ‘passato' la palla a Benzema, poi è intervenuto in maniera maldestra su un tiro dalla distanza di Bale… effetto saponetta, ennesimo scivolone e colpo del ko vibrato sulle speranze dei Reds di raddrizzare il match proprio come accaduto con Mané dopo la prima ‘cappellata'.
La palla cambiava direzione ma forse quel tiro di Bale, invece, di provare a bloccarlo avrei dovuto respingerlo e basta.
In lacrime. Eccezion fatta per il gallese, che ha provato a rincuorarlo nel momento più duro, Karius è rimasto abbandonato dal resto della squadra. S'è inginocchiato davanti alla curva dei tifosi inglesi, ha pianto, ha implorato a mani giunte e – quando la vergogna lo ha distrutto per l'umiliazione – le ha usate per nascondere il viso nella maglietta. Il pubblico gli ha tributato comunque un applauso d'incoraggiamento: è stato un bel gesto, peccato che anche una pacca sulla spalla in certi momenti può far più male di uno schiaffo. E così il 24enne portiere prelevato 2 anni dal Mainz per poco più di 6 milioni e messo davanti a Mignolet s'è ritrovato da solo, in piedi tra le rovine di un match che s'è rivelato un fiasco.
La solitudine del numero uno, Ulreich. Proprio com'era accaduto poche settimane fa a Ulreich del Bayern Monaco, pure lui protagonista in negativo nel doppio confronto di Champions col Real. Loris ha pianto, lui restò seduto in mezzo al campo con lo sguardo perso nel vuoto. La sua solitudine fu l'immagine della disfatta.
Gli errori commessi dal nostro portiere, Karius, sono sotto gli occhi di tutti. Non c'è bisogno di parlarne – ha commentato Jurgen Klopp -. Vorrei solo che non fosse successo, perché so bene come si sente adesso. Ora dobbiamo stare accanto a lui e lo faremo.