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Covid 19

Lorenzo Insigne: “Medici e infermieri i nostri eroi, tifiamo tutti per voi”

Attraverso l’account Instagram del Napoli, il capitano, Lorenzo Insigne, ha diffuso un messaggio di grande incoraggiamento per l’operato del personale sanitario impegnato in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. “In attesa di tornare ad abbracciarci sugli spalti, ora tutti insieme tifiamo una sola squadra, quella dei medici, degli infermieri e degli ospedali di tutta Italia”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Facciamo il tifo per voi", dice Lorenzo Insigne nel messaggio pubblicato dal Calcio Napoli sui social network. Uniti per uscire da questa emergenza. Compatti e mai mollare. Espressioni che spesso il calcio utilizza per raccontare le "cose di campo". Questa volta la partita più importante si gioca altrove e non c'è Var che tenga, né polemica arbitrale che alimenta chiacchiere da bar. Il rettangolo verde è negli ospedali con il personale sanitario in prima linea. L'avversario da battere è durissimo: il Coronavirus, un morbo che può essere letale perché ti devasta i polmoni e si trasmette di persona in persona, contagio dopo contagio.

Medici e infermieri si stanno sottoponendo a turni massacranti e chiedono alla popolazione una sola cosa: stare a casa, non c'è altro modo per arginare l'ondata di contagi, non c'è altro modo per evitare che le strutture ospedaliere collassino. Ecco perché tra i messaggi di queste ore a sostegno ci sono anche quelli di tanti sportivi. Lorenzo Insigne, che nei giorni scorsi ha donato 100 mila euro agli ospedali per l'acquisto di materiali, attraverso l'account Instagram del Napoli ha diffuso un messaggio importante.

In attesa di tornare ad abbracciarci sugli spalti, ora tutti insieme tifiamo una sola squadra, quella dei medici, degli infermieri e degli ospedali di tutta Italia. Siamo una squadra, forza!

Il Nord Italia – la Lombardia in particolare – è la zona del Paese più colpita dalla diffusione dell'infezione, lo dicono i dati raccolti in questo mese. Cifre terribili e per numero di decessi e per numero di "casi positivi". Un bollettino di guerra che la Protezione Civile aggiorna quotidianamente al netto delle prescrizioni del Governo sullo "stare a casa" e sulle misure adottate a livello regionale. Lo sport italiano, e nello specifico il calcio, si sono fermati anche con colpevole ritardo rispetto a quanto sarebbe stato necessario. I casi di calciatori contagiati sono aumentati, quello di Blaise Matuidi è l'ultimo della lista in ordine di tempo. Sta bene per fortuna ma nel Paese c'è chi sta male, peggiora. E muore.

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