Lo sfregio degli ultrà del Treviso, cori di disprezzo contro Tiziana Cantone
Cori e parole di scherno da parte di ultrà del Treviso nei confronti di Tiziana Cantone, 31 anni, morta suicida in seguito a un video hard finito in pasto alla Rete e diffuso in maniera virale alimentando morbosità, pressione emotiva e cinismo nei confronti della donna che nei giorni scorsi si è tolta la vita nella casa di sua madre, impiccandosi con un foulard. "Stai facendo un video? Bravo", è iniziato così quel tormentone divenuto spietata persecuzione per la moltiplicazione dei filmati su Youtube, Google e Facebook, costringendola a cambiare abitazione, abitudini, identità, lasciare il lavoro che svolgeva nel locale dei genitori.

Cantone aveva chiesto la rimozione delle clip e denunciato coloro che avevano pubblicato foto e immagini che avevano trasformato la sua vita in un inferno. Su quanto accaduto, in seguito al tragico epilogo della vicenda, la Procura di Napoli (la ragazza era di Mugnano, centro alle porte della metropoli partenopea) ha aperto un'inchiesta. Nei mesi scorsi l'avvocato della donna aveva raccontato di quanto fosse provata dal punto di vista psicologico da quella situazione ormai insostenibile: "È depressa e ha istinti suicidi. Piange continuamente, soffre di attacchi di panico, non può più uscire liberamente di casa".
I cori di disprezzo di una frangia di tifosi del Treviso
A Sedico, nel Bellunese, un gruppo di tifosi trevigiani – in trasferta al seguito del club che milita nel campionato regionale veneto d'Eccellenza – è stato protagonista di quegli atti biasimevoli e infamanti, privi di umana pietà, in spregio nei confronti del dramma che ha sconvolto i familiari della giovane donna. Cori di disprezzo e altre volgarità indirizzate alla ragazza hanno scandito quel pomeriggio di follia all'esterno dello stadio, mentre durante il match erano anche stati lanciati a bordo campo alcuni oggetti, tra cui un vassoio da bar. "Da quanto mi risulta — ha ammesso il sindaco, Stefano Deon, al Corriere del Veneto — nessun coro è stato intonato all’interno dello stadio. E' possibile che le frasi siano state pronunciate da un gruppetto di tifosi che stava abbandonando lo stadio. Se fosse vero, sarebbe censurabile".