Lo sfogo di Yaya Touré contro il City: “M’impedì di stare accanto a Ibrahim”
Lo sfogo di Yaya Touré. Il centrocampista della Costa d'Avorio, impegnata al Mondiale in Brasile nell'ultima gara del Gruppo C contro la Grecia, attacca il suo club. Il tre volte Pallone d'Oro africano punta l'indice contro il Manchester City colpevole, a suo dire, di non avergli permesso d'essere accanto al fratello in fin di vita e malato terminale di cancro. Morto giovedì scorso, Ibrahim, pure lui calciatore, aveva 29 anni e s'è dovuto arrendere alla sua battaglia contro il cancro. "I miei dirigenti conoscevano benissimo la mia sofferenza e il mio dolore – si legge nella lettera pubblicata da France Football -, eppure non mi è stato dato nemmeno qualche giorno prima della mia partenza per il Mondiale in Brasile perché potessi stare accanto a mio fratello". Lacrime e rabbia che traspaiono quando Yaya Touré rende noto anche un altro particolare della vicenda umana. "Sono dovuto andare a festeggiare il titolo ad Abu Dhabi mentre lui era sofferente e in fin di vita nel suo letto".
L'attacco di Yaya Touré al Manchester City
I fratelli Yaya e Kolo Touré vennero a conoscenza della morte di Ibrahim subito dopo la sconfitta subita dalla Costa d'Avorio contro la Colombia. "Quando appresi la notizia – aggiunge ancora Yaya – è stato uno shock enorme. Per me Ibrahim era tutto… un fratello, un amico, un confidente. Sono stato molto male quando il Manchestwer City non mi ha dato la possibilità di correre al suo capezzale". Amarezza ma anche un grande senso di colpa che si fa largo accanto al rammarico. "Mi sento pentito per non aver insistito, per non essermi fatto rispettare". Quanto alla scelta di non abbandonare il ritiro in Brasile della nazionale degli ‘Elefanti', Touré la spiega così: "Sia io sia mio fratello Kolo abbiamo deciso di restare in onore di Ibrahim e lottare anche per lui in vista della qualificazione agli ottavi di finale". In campo con la Costa d'Avorio nella sfida con la Grecia (Gruppo C, dominato dalla Colombia) per Yaya e Kolo Touré la gara con gli Ellenici ha un sapore particolare.